Golgota contro le cosche Arena-Nicoscia Mannolo, chieste 49 condanne (NOMI)

Due le assoluzioni invocate dal pm della Dda di Catanzaro nell'ambito dell'operazione, che a febbraio dello scorso anno ha portato a 36 misure cautelari

di Gabriella Passariello- Il pm della distrettuale di Catanzaro Paolo Sirleo ha chiesto due assoluzione e 49 condanne per i 50 imputati giudicati con rito abbreviato, coinvolti nell’operazione Golgota contro le famiglie di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto e Mannolo di San Leonardo di Cutro, blitz che il 10 febbraio dello scorso anno ha portato all’esecuzione di 36 misure cautelari in carcere. In particolare ha invocato pene che vanno dai 26 anni ai 4 anni di reclusione, chiedendo per  Salvatore Arena, (42enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 14 anni di reclusione; Carmine Astorino, (50enne), residente a Motta Visconti (MI), 8 anni di reclusione; Valerio Carpino, (28enne), residente a San Leonardo di Cutro, 10 anni; Marco Cenerini, (36enne), di Crotone, 6 anni e 30mila euro di multa; Salvatore Cappa, (53enne), di Cutro, 4 anni, 4 mesi e ottomila euro di multa; Gerolamo Ferrini, (61enne), residente a San Leonardo di Cutro, 10 anni di reclusione; Caterina Gaetano, (46enne), residente ad Arcole (Vr), 4 anni e seimila di multa; Giuseppe Gerardi, (35enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 16 anni; Alessandro Giardino, (24enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 12 anni di reclusione; Alfonsina Giardino, (44enne), di Isola Capo Rizzuto, 8 anni di reclusione; Laura Guarino, (51enne) residente a Isola Capo Rizzuto, 6 anni e 20mila euro di multa; Giovanni Greco, (39enne), di Catanzaro, 14 anni;  Raffaele Gualtieri, (30enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 9 anni e 30 mila euro di multa; Mirko Iannone, (38enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 18 anni di reclusione; Danilo Loscavo, (43enne), residente a Simeri Crichi, 9 anni e 30 mila; Giuseppe Macchione, (57enne), di Crotone, 10 anni e 45mila euro di multa; Maria Pia Macrì, (44enne), residente a San Leonardo di Cutro, 6 anni e 20mila; Francesco Macrillò, (29enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 16 anni di reclusione; Fiore Macrillò, (35enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 12 anni; Giuseppe Mancuso, (40enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 10 anni e 50mila euro di multa; Antonio Manfredi, (23enne) residente a Isola Capo Rizzuto, 10 anni e 50mila euro di multa; Fabio Mannolo, (36enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 18 anni; Francesco Mannolo, (29enne), residente a San Leonardo di Cutro, 10 anni e 50mila euro di multa; Giuliano Mannolo, (49enne) residente a San Leonardo di Cutro, 20 anni; Ivan Mannolo, (35enne), residente a San Leonardo di Cutro, 18 anni di reclusione; Rocco Mannolo, 46enne, residente a San Leonardo di Cutro, 20 anni di reclusione; Salvatore Martino, (30enne), residente a Cutro, 10 anni e 50mila euro di multa ; Rocco Marchio, (28enne), di Crotone, 8 anni di reclusione; Lucia Mirielli, (49enne), residente a San Leonardo di Cutro, 4 anni e 20mila euro di multa; Angela Nicastro, (33enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 6 anni e 20mila euro di multa;  Giacomo Pacenza, (54enne), residente a Parma, 8 anni e 50mila euro di multa; Santo Claudio Papaleo, (34enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 20 anni; Leonardo Passalacqua, (48enne), di Crotone, 14 anni;  Nicola Perri, (67enne) di Isola Capo Rizzuto, 9 anni e 30mila euro di multa; Fabio Procopio, (38enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 10 anni;  Emanuel Ribecco, (26enne), residente a San Leonardo di Cutro, 10 anni; Natale Ribecco, (55enne), residente a San Leonardo di Cutro, 10 anni; Domenico Riillo,(37enne) di Isola Capo Rizzuto, 10 anni di reclusione;  Francesco Riillo, (33enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 6 anni e 30mila euro di multa; Mirko Scarpino, (34enne), residente a San Leonardo di Cutro, 12 anni di reclusione; Ida Maria Scerbo, (64enne), di Isola Capo Rizzuto, 4 anni e 20mila euro di multa; Antonio Sestito, (44enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 26 anni di reclusione; Ivan Stramandinoli, (27enne) di Crotone, 4 anni e 20mila euro di multa; Martino Tarasi, (33enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 14 anni; Giuseppe Timpa, (24enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 19 anni, 4 mesi e 4mila euro di multa; Luca Vallone, (23enne), residente a Isola Capo Rizzuto, 8 anni; Santo Vittimberga, (51enne), di Isola Capo Rizzuto, 16 anni; Antonio Vasapollo,  (37enne) di Isola Capo Rizzuto, 8 anni di reclusione; Marco Ignazio Zedda, (47enne) di Isola Capo Rizzuto, 6 anni, 8 mesi e 30mila euro di multa.

Le richieste di assoluzione

Le richieste di assoluzione

Il pubblico ministero ha invocato invece per Nicola Arena, 40enne, residente a Isola Capo Rizzuto, l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”, mentre per Giuseppe Pullano, 37 anni, di Isola Capo Rizzuto,  l’assoluzione con la formula “per non aver commesso il fatto”.

La posizione stralciata

E’ stata al momento stralciata la posizione di Antonio Nicoscia, 36 anni, di Isola Capo Rizzuto, per problemi di salute. La sua posizione verrà riunita probabilmente già nella prossima udienza calendarizzata per il prossimo 3 febbraio, dove oltre alla discussione del pm per l’imputato rispetto al quale il pubblico ministero non ha potuto formulare alcuna richiesta, inizieranno le arringhe difensive dei legali.

I rinviati a giudizio

Il gup distrettuale Chiara Esposito ha rinviato oggi a giudizio Antonio Astorino, 49 anni, di Motta Visconti (Milano), che ha scelto il rito ordinario nel momento in cui il giudice ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato e la cui posizione si aggiunge a quella di altri due imputati già rinviati a giudizio nell’udienza dello scorso 29 novembre. Si tratta di Tommaso Mercurio, 57 anni, di Crotone e Antonio Scerbo, 45 anni, di Isola Capo Rizzuto. Nei loro confronti il processo inizierà il prossimo 3 marzo.

Da Tifisone a Golgota

L’indagine ha unito le risultanze investigative di due distinti filoni che poi, nel corso del tempo, si sono intrecciati consentendo di far luce su un ampio spaccato criminale nel territorio della provincia crotonese. In particolare, l’attività investigativa su Isola Capo Rizzuto ha rappresentato una prosecuzione dell’operazione “Tisifone” scattata il 20 dicembre del 2018 su disposizione della Procura Distrettuale di Catanzaro nei confronti di 23 indagati facenti parte delle famiglie di ‘ndrangheta Arena-Nicoscia-Manfredi-Capicchiano. Un’inchiesta che aveva scongiurato la ripresa di una nuova guerra di mafia, e che ha consentito di fare luce sulle successive dinamiche criminali operanti sul territorio di Isola Capo Rizzuto, sulle propaggini della cosca al nord Italia mediante l’infiltrazione in imprese delle quali acquisivano la gestione imponendo la loro protezione e sui rapporti che le famiglie isolitane mantengono con altre famiglie di ‘ndrangheta del Crotonese: i Megna di Papanice e la famiglia Mannolo di San Leonardo di Cutro. Proprio con quest’ultimi sono emersi gli intrecci con un’altra indagine relativa a un fiorente traffico di sostanza stupefacente il cui epicentro era proprio il territorio di San Leonardo che riforniva l’intera provincia, compresa Isola Capo Rizzuto, di ingenti quantitativi di droga.

Cocaina e armi

Le intercettazioni hanno, inoltre,  permesso di accertare come la famiglia Mannolo avesse stretti collegamenti a Crotone e Isola nella fornitura di cocaina e marijuana, rivelando l’operatività di diverse associazioni, in grado di muovere decine di chili di sostanze per tutta la Penisola. L’inchiesta ha fornito un vero e proprio spaccato di “storia criminale” della provincia degli ultimi anni corredata da alleanze, rivalità e cambi di strategie, evidenziando la capacità degli indagati di acquisire informazioni sulle indagini in corso e sulle operazioni in procinto di essere eseguite, infliggendo un duro colpo all’ala militare della cosca Arena-Nicoscia, che avrebbe avuto la disponibilità di numerose armi.

Le accuse e il collegio difensivo

Gli imputati, difesi dai loro avvocati, (nel cui nutrito collegio compaiono, tra gli altri, i nomi Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Anna Marziano, Vincenzo Sorgiovanni, Giovanbattista Scordamaglia, Anna Torchia, Luigi Villirilli, Gregorio Viscomi, Francesca Buonopane, Giuseppe Gervasi, Pietro Pitari, Francesca Rocca, Giuseppe Napoli, Luigi Falcone, Fabrizio Salviati, Fausto Bruzzese, Valentino Antonio Sacco, Francesco Severino e Luana Lacava), rispondono a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di droga, porto e detenzione illegale di armi e munizioni.

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