“Gotha”, il pm Lombardo: “Dire che la ‘ndrangheta non fa politica è l’affermazione degli stolti”

Dal 2002 in poi la 'ndrangheta ha subito una trasformazione "da interlocutore dell'istituzione a istituzione vera e propria"

Dal 2002 in poi la ‘ndrangheta ha subito una trasformazione “da interlocutore dell’istituzione a istituzione vera e propria”. A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nella requisitoria del processo “Gotha” che si sta svolgendo nell’aula bunker di Reggio Calabria. Lombardo si è soffermato sulle posizioni dell’avvocato Paolo Romeo, ritenuto la testa pensante delle famiglie mafiose reggine, dell’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra e dell’ex senatore Antonio Caridi.

“Dal processo – ha sottolineato Lombardo – avete una certezza: i De Stefano la politica l’hanno fatta. L’invito che Paolo Romeo rivolge è un invito che è stato accolto. E la politica i De Stefano l’hanno fatta molto bene. L’hanno fatta consentendo alla ‘ndrangheta di divenire padrona assoluta di tutte le dinamiche pubbliche. Questa è la risposta che il processo ci ha dato. È un processo che non ha precedenti. Avete un quadro assolutamente univoco che affermare che la ‘ndrangheta non fa politica è l’affermazione degli stolti. Quello che noi ricostruiamo in questa sede non è virtuale ma è assolutamente reale. Fatti che abbiamo pagato tutti”. Per la Dda, dunque, c’è una trasformazione della ‘ndrangheta “in un’istituzione della Repubblica”. Un disegno “schermato agli occhi distratti di chi anteponeva al rilievo penale ricadute sociali. Il concetto nuovo del processo Gotha è l’indotto mafioso”.

“Dal processo – ha sottolineato Lombardo – avete una certezza: i De Stefano la politica l’hanno fatta. L’invito che Paolo Romeo rivolge è un invito che è stato accolto. E la politica i De Stefano l’hanno fatta molto bene. L’hanno fatta consentendo alla ‘ndrangheta di divenire padrona assoluta di tutte le dinamiche pubbliche. Questa è la risposta che il processo ci ha dato. È un processo che non ha precedenti. Avete un quadro assolutamente univoco che affermare che la ‘ndrangheta non fa politica è l’affermazione degli stolti. Quello che noi ricostruiamo in questa sede non è virtuale ma è assolutamente reale. Fatti che abbiamo pagato tutti”. Per la Dda, dunque, c’è una trasformazione della ‘ndrangheta “in un’istituzione della Repubblica”. Un disegno “schermato agli occhi distratti di chi anteponeva al rilievo penale ricadute sociali. Il concetto nuovo del processo Gotha è l’indotto mafioso”.

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