“A fronte delle recenti notizie pervenute dall’Europarlamento da parte della portavoce della casa farmaceutica Pfizer, Janine Small, che il 7 ottobre ha dichiarato “Il nostro farmaco non è mai stato testato per prevenire l’infezione da Covid. E d’altronde nessuno ci ha mai chiesto di farlo”, è doveroso da parte del nuovo Governo intraprendere un deciso cambio di passo nella elaborazione delle politiche sanitarie e in particolare nella gestione del Covid-19 revocando tutte le norme che hanno violato diritti fondamentali dei lavoratori e limitato le libertà individuali”. È quanto dichiara Maria Teresa Turetta, segretario nazionale Cub – Pubblico Impiego.
Diritto al lavoro
Diritto al lavoro
“Abbiamo chiesto al Ministro della Salute – aggiunge – di abrogare il decreto legge 44 del 1 aprile 2021 e tutte le norme derivate e attuative che, nonostante la fine dello stato di emergenza, ancora discriminano e danneggiano irragionevolmente e ingiustamente decine di migliaia di lavoratori sanitari, socio sanitari, tecnici e amministrativi, negando loro il diritto al lavoro e al sostentamento economico della propria famiglia. I lavoratori sospesi per inadempimento vaccinale devono essere reintegrati subito, le sanzioni amministrative irrogate a seguito di norme illiberali vanno revocate. E va immediatamente liberalizzato, inoltre – conclude Turetta – l’ingresso dei parenti nelle residenze per anziani e nelle corsie degli ospedali”.