Non si placa lo scontro tra Jasmine Cristallo, coordinatrice calabrese e referente nazionale del Movimento delle Sardine, e la senatrice del M5s Bianca Laura Granato. Dopo l’accesissima puntata di “Votantonio. Chiacchiere di libertà”, trasmissione condotta dal tandem Vincenzo Merante-Luca Marino e prodotta da “Città del Vento” e “Tag Magazine” con la distribuzione curata da Calabria 7, che ha visto le due rappresentanti politiche confrontarsi duramente sui temi caldi che hanno fatto diventare la Calabria un “caso nazionale”, a cominciare dalla questione sanitaria, la scontro è proseguito sui social e ad accendere la miccia ci ha pensato la senatrice catanzarese che ha definito l’incontro in questi termini: “Ho avuto un confronto con un pericoloso mix di sfrontatezza e vuoto cosmico rivestito di chiacchiere, la sardina della TV.” E ancora: “Una sola accortezza nei suoi attacchi: sapeva bene chi colpire e chi salvaguardare. Così su Tallini non una parola, il malaffare che soffoca lo sviluppo di questa terra accuratamente fuori da tutti i suoi discorsi, il messaggio che passava era: siamo tutti bravi, tutti belli, siamo il “non finito” , in Calabria andrebbe tutto bene se non ci fossero i 18 parlamentari del Movimento 5 Stelle, che non fanno nulla. Il solito mantra comune, incalza Granato: siete al governo! Certo! Lo siamo in un sistema quasi federale in cui gli enti locali godono di un’amplissima autonomia, in cui noi ci possiamo muovere solo attraverso atti di sindacato ispettivo e lo facciamo eccome! Le Sardine, ormai non ho più dubbi, sono solo un‘avanguardia dello squallido vecchio sistema che ha assunto le sembianze del movimentismo scimiottando nelle forme quello che abbiamo realizzato noi con i fatti. Sui territori ci siamo contrapposti all’andazzo della politica ladra di futuro con esposti (quello su Oliverio, su Gettonopoli) con atti coraggiosi e concreti da cui la Sardina si teneva prudentemente ben alla larga (mai vista prendere posizione, anzi piuttosto fare l’occhiolino ad Oliverio nelle precedenti elezioni regionali). Abbiamo la colpa di vigilare e gettare una luce vera sulle incapacità e sulle malefatte che impediscono agli stanziamenti governativi di tradursi in servizi cambiando veramente la qualità della vita delle persone. Ecco quali sono le colpe del Movimento 5 Stelle in Calabria, quelle di smascherare un andazzo in cui molti, troppi sguazzano, per poi unirsi ai cori dei malpancisti cercando di indirizzare la loro acredine contro di noi! Ecco il senso dei Drive in contro il commissariamento: il rimedio è il male. Quindi, stando a questa teoria, al male non c’è rimedio, tanto vale coprirlo con tante belle chiacchiere, con una decorativa cortina di fumo. Siamo felicemente agli antipodi! – conclude Granato in un lungo intervento che non ha bisogno di commenti.
La Cristallo dal canto suo ha atteso qualche ora prima di replicare ma lo ha fatto con altrettanta durezza: “Ho voluto concedermi del tempo – spiega – prima di rispondere al post che la Senatrice Granato mi ha dedicato dopo appena qualche ora dal termine di un confronto politico che ci ha viste protagoniste. Sono giunta alla conclusione che il tutto rappresenti solo una volgarità culturale.
La Cristallo dal canto suo ha atteso qualche ora prima di replicare ma lo ha fatto con altrettanta durezza: “Ho voluto concedermi del tempo – spiega – prima di rispondere al post che la Senatrice Granato mi ha dedicato dopo appena qualche ora dal termine di un confronto politico che ci ha viste protagoniste. Sono giunta alla conclusione che il tutto rappresenti solo una volgarità culturale.
La Senatrice Granato – prosegue Cristallo – ” ha fatto proprie le categorie più infime dell’immaginario maschile, caricandole di un livore accecante. Basti valutare il suo appellarmi come la “sardina della tv” caricando questo epiteto di un significato che viene lasciato alla decodifica più volgare dei più infimi luoghi comuni maschili. Questo attacco gratuito e a scoppio ritardato – rileva – è frutto di una manifesta incapacità di esprimere un pensiero compiuto e comprensibile rispetto a specificità rilevanti.
E’ sembrato lungo tutto il confronto politico avuto nel programma che ci si trovasse davanti ad una comparsa di Palazzo Madama e più volte si è appalesato il suo malessere verso questa alleanza di governo, cosa non altrettanto manifesta per la precedente alleanza con la Lega che tanti danni ha arrecato alla Calabria. Si è vili quando si è avuto la possibilità di incentrare un confronto più serrato e non lo si è fatto e si attende di tornare a casa per sferrare attacchi senza contraddittorio.
Questo atteggiamento di rifuggire in pubblico la discussione è tipico di chi teme se stesso, perché non è in grado di prevedere cosa può articolare. Una senatrice della Repubblica dovrebbe avere ben chiaro tutto il quadro politico della sua regione, e dei relativi atti promossi dai vari soggetti che animano la comunità, cosi facendo la Senatrice avrebbe saputo ampiamente cosa ho affermato e promosso su reti e testate nazionali e non solo, in merito alla vicenda di Tallini” – aggiunge Cristallo.
“Rispedisco, dunque, al mittente – dice ancora – le insinuazioni gratuite, palesemente infondate e di bassa lega. Ho affrontato Tallini e i suoi sodali, per ben 4 campagne elettorali, a viso aperto, perché per me vale il principio che l’avversario politico lo devi affrontare e battere fra la gente, nel territorio, contendendogli il consenso degli strati più popolari, non utilizzando l’azione della Magistratura, che è chiamata a fare il suo dovere, e che spesso è costretta ad intervenire, dove la politica ha deciso di non vedere. La Granato dov’era?”
E ancora: “Il mio essere garantista non è un andamento modulare, non è un planare fra le correnti, il mio essere garantista lo è sempre e comunque, per formazione ,per tradizione, e ancor più il rigetto di culture miseramente populiste. Lungi da me pensare che la Senatrice Granato – conclude Cristallo – si sia prestata ad un killeraggio politico infamante, per conto terzi, ma è evidente che le due postume riflessioni in libertà sono il portato di una cronica inadeguatezza che stenta a trovare residenza in una proposta politica degna di questo nome. Ed è su questo che la Granato dovrebbe trovare motivo di riflessione profonda; ed è su questo che dovrebbe misurarsi”.