Gratteri a Napoli, insediamento previsto a metà ottobre

Mercoledì scorso, è stato nominato a maggioranza dal Plenum del Csm nuovo procuratore di Napoli, subentra a Giovanni Melillo

E’ previsto per metà ottobre l’insediamento a Napoli del nuovo procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, nominato a maggioranza dal Plenum del Csm mercoledì scorso. Gratteri sta predisponendo gli ultimi atti nel suo attuale ruolo di procuratore di Catanzaro e si prepara al nuovo incarico di responsabile della Procura partenopea, che con i suoi nove procuratori aggiunti e gli oltre cento sostituti è la più grande d’Italia.

Gratteri subentra a Napoli a Giovanni Melillo, nominato un anno e mezzo fa Procuratore nazionale antimafia, incarico al quale aveva concorso anche lo stesso Gratteri. Il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli, che ha 65 anni ed é originario di Gerace (Reggio Calabria), è in magistratura dal 1986. Il suo primo incarico è stato come giudice nel Tribunale di Locri. Nel 1991 è stato nominato sostituto procuratore sempre a Locri. Quindi, nel 1996, il suo passaggio alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, della quale é diventato procuratore aggiunto nel 2009. Nel 2016 la nomina a procuratore di Catanzaro. Gratteri vive sotto scorta da oltre trent’anni a causa delle minacce che gli sono state rivolte in più occasioni dalla ‘ndrangheta, emerse da numerose inchieste.

Gratteri subentra a Napoli a Giovanni Melillo, nominato un anno e mezzo fa Procuratore nazionale antimafia, incarico al quale aveva concorso anche lo stesso Gratteri. Il nuovo procuratore della Repubblica di Napoli, che ha 65 anni ed é originario di Gerace (Reggio Calabria), è in magistratura dal 1986. Il suo primo incarico è stato come giudice nel Tribunale di Locri. Nel 1991 è stato nominato sostituto procuratore sempre a Locri. Quindi, nel 1996, il suo passaggio alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, della quale é diventato procuratore aggiunto nel 2009. Nel 2016 la nomina a procuratore di Catanzaro. Gratteri vive sotto scorta da oltre trent’anni a causa delle minacce che gli sono state rivolte in più occasioni dalla ‘ndrangheta, emerse da numerose inchieste.

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