“C’è la necessità di creare un sistema giudiziario diverso da quello attuale: un sistema più efficiente, più duro, meno conveniente per chi intende delinquere. Si sta facendo abbastanza? No”. È quanto ha affermato il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, intervistato dalla ‘Gazzetta di Parma’ in occasione del ‘Festival della Parola’ in corso nel capoluogo emiliano.
Il magistrato calabrese ha parlato delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali in Emilia: “Le mafie – ha detto – sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere, cercano di insediarsi nella zone ricche perché è più facile mimetizzare la ricchezza ed è più produttivo e redditizio. Le mafie sono molto presenti in Emilia Romagna, sono radicate, non solo infiltrate. Perché nel corso dei decenni si è sottovalutato e negato il fenomeno”.
Il magistrato calabrese ha parlato delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali in Emilia: “Le mafie – ha detto – sono presenti dove c’è da gestire denaro e potere, cercano di insediarsi nella zone ricche perché è più facile mimetizzare la ricchezza ed è più produttivo e redditizio. Le mafie sono molto presenti in Emilia Romagna, sono radicate, non solo infiltrate. Perché nel corso dei decenni si è sottovalutato e negato il fenomeno”.
Gratteri ha poi aggiunto: “Si è detto che le mafie non ci sono, che in Emilia Romagna avete gli anticorpi e quindi come avete combattuto il nazismo e il fascismo siete in grado di combatterle le mafie quando arriveranno, e invece erano già in casa. Le mafie sono molto presenti nel mondo della ristorazione, alberghi, ristoranti, pizzerie, sono molto presenti nell’edilizia, sono molto bravi, la ‘ndrangheta è presente nell’acquisto di terreni e latifondi anche per ottenere contributi importanti dalla Comunità Europea o dalla Regione Emilia Romagna, o dalle Regioni in genere”.
Gratteri: “Serve più impegno da parte di tutti”
A giudizio del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, occorre “creare un sistema giudiziario diverso da quello che c’è oggi, cioè un sistema più efficiente, più duro, meno conveniente per chi intende delinquere. Si sta facendo abbastanza? No, non si sta facendo abbastanza. Ci vorrebbe più impegno da parte di tutti, più coerenza da parte di tutti ma soprattutto un sistema penale processuale e detentivo proporzionato a questa realtà criminale”.
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