“Chi è qui da tanti anni si ricorderà com’era combinata Catanzaro e com’erano combinate le quattro province: ora, a parte le chiacchiere che Gratteri va in televisione o scrive solo libri, questi si chiamano fatti”.
Lo ha detto il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, nella conferenza stampa sull’operazione anti-‘ndrangheta “Rinascita Scott”.
Lo ha detto il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, nella conferenza stampa sull’operazione anti-‘ndrangheta “Rinascita Scott”.
“Noi – ha poi aggiunto Gratteri – attraverso la divulgazione, scrivendo i libri, andando nelle televisioni, parlando con i ragazzi delle scuole, cerchiamo di aprire gli occhi alla gente, per non lasciare agli altri la narrazione continua per cui si tratta di quattro morti di fame e di quattro pastori. Perchè fa comodo dire queste cose, perchè le mafie votano e fanno votare. E noi da calabresi siamo qui: potevamo essere in altri posti più prestigiosi, ma abbiamo detto no perchè vogliamo cambiare la Calabria, perchè i nostri figli sono fuori dalla Calabria e non torneranno, perché non hanno speranze, e questo è un fallimento per noi calabresi. Non possiamo più consentire queste cose: e allora, fino all’ultimo dei nostri giorni dobbiamo lottare e non rassegnarci, bisogna dire basta e – ha rilevato il procuratore capo dell’Antimafia di Catanzaro – avere il coraggio di occupare gli spazi che questa notte vi abbiamo dato.
Da oggi dovete andare in piazza, dovete occupare la cosa pubblica, dovete impegnarvi in politica, nel volontariato, in tutto quello che è possibile fare, andare oltre il vostro lavoro. Altrimenti continueremo a parlarci addosso. Questo è il cambiamento da oggi, a parte le chiacchiere, altrimenti – ha concluso Gratteri – continuiamo a piangerci addosso e ci facciamo prendere per il naso una volta dall’uno una volta dall’altro”.
Redazione Calabria 7