E’ iniziata, al Teatro Politeama di Catanzaro, la prima giornata dei lavori per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani. Il tema dell’evento, che si concluderà domani, è “Tutelare la libertà del difensore per garantire l’indipendenza del giudice”. Le conclusioni saranno affidate al presidente dell’Unione delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza. I lavori sono stati aperti dal segretario dell’Unione Camere Penali, Eriberto Rosso, che nel suo intervento ha ribadito la necessità di “porre al centro il ruolo del difensore e vedere rispettate nel processo non solo le nostre prerogative ma soprattutto quelle degli imputati”.
“Troppi giudici nei ministeri”
“Troppi giudici nei ministeri”
“Quanto alla riforma del Csm, la bozza presentata questa mattina – ha proseguito – è assai debole e non risponde appieno alle domande che noi poniamo, in particolare al tema dei fuori ruolo, cioè alla presenza dei magistrati. Rimane un numero importantissimo di magistrati al ministero della Giustizia, ma anche in altri ministeri e questo determina il venir meno di protagonismi e di energie alla giurisdizione, ma soprattutto altera gli equilibri istituzionali tra i poteri dello Stato”.
“E’ necessario – ha detto Rosso – che a questi fenomeni venga data davvero una risposta. La magistratura italiana in questo momento soffre, attraversa uno dei momenti più difficili della sua storia, anche in termini di credibilità. La sua rifondazione e l’organizzazione del suo ordinamento non appartengono solo alla magistratura, alla sua rappresentanza sindacale, ma necessariamente anche all’avvocatura e al dibattito che si deve sviluppare in Parlamento”.
Gratteri: “Qui per le proposte di riforma”
Tra i presenti ai lavori il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, e il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. “Sono qui per ascoltare le proposte di riforma viste dalla parte degli avvocati”. Così il procuratore nel suo breve indirizzo di saluto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti italiani. Gratteri ha inteso rivolgere un particolare pensiero al decano degli avvocati catanzaresi, Nicola Cantafora, presente in platea. “Una persona a me cara, che – ha detto Gratteri – invito i giovani ad adottare come modello nella loro professione”.
Caiazza: “Riforma lontana da esigenze reali”
“Ancora non abbiamo avuto il tempo di leggere il testo finale. Sapete come la pensiamo: noi consideriamo una riforma molto debole, lontana dalle esigenze di riforma, una riforma che evita tutte le questioni vere da riformare della magistratura italiana e dell’ordinamento giudiziario, quindi la formazione professionale, l’avanzamento automatico delle carriere, la deresponsabilizzazione per conseguenza professionale del magistrato, l’assurdità del distacco dei magistrati presso l’esecutivo, con una confusione fisica tra il potere giudiziario e il potere esecutivo”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unione delle Camere Penali, Gian Domenico Caiazza.
“Invece – ha spiegato – qui ci trastulliamo con le porte girevoli per quei 4-5 magistrati che sono eletti parlamentari. Mi sembra una cosa francamente poco centrata. Così come il tema del sistema elettorale del Csm: a noi pare marginale l’illusione che modificando i sistemi elettorali si cambino la testa e le culture di un paese. Mi sembra abbastanza improbabile”. Riguardo alle aspettative in vista del dibattito in Parlamento, Caiazza ha spiegato: “Quando siamo stati chiamati a dare il nostro parere, come abbiamo fatto e ci è stato chiesto in fare con la riforma del processo penale, penso che abbiamo dato un buon contributo. Mi auguro – ha continuato – che lo si possa dare anche su questo tema, anche se non so quale sarà il percorso parlamentare. Noi siamo sempre disponibili. Stiamo lavorando alle nostre leggi di iniziativa popolare sulla riforma dell’ordinamento giudiziario e presto parleremo attraverso quelle”.
Caiazza: “Accanimento incomprensibile su Pittelli”
“Sul caso Pittelli mi sono espresso ripetutamente. Non mettiamo bocca sul tema della responsabilità, ma guardiamo con preoccupazione a una vicenda che riguarda un avvocato nell’esercizio delle sue funzioni, quindi aspettiamo di conoscere i fatti, ma denunciamo un accanimento nella fase cautelare francamente incomprensibile, ai limiti dall’essere sospetto”, ha detto il presidente Caiazza, riferendosi al noto penalista catanzarese arrestato nell’ambito della maxi operazione “Rinascita-Scott” della Dda di Catanzaro. Arrestato il 19 dicembre 2019, Pittelli aveva ottenuto i domiciliari con l’applicazione del braccialetto. Il beneficio gli era stato però revocato e il 7 dicembre scorso Pittelli era tornato in carcere. L’altro ieri all’ex parlamentare sono stati di nuovo concessi i domiciliari.