Gratteri all’opposizione di Draghi: “‘Ndrangheta non diventi alibi. Al Sud stesse infrastrutture del Nord”

Il procuratore di Catanzaro, ospite dell'assemblea della Cgil, affronta anche il tema delle morti sul lavoro e punge il premier: "inasprire le pene serve a poco"

Come fronteggiare il fenomeno sempre più dilagante degli incidenti sul lavoro? Proprio ieri Mario Draghi ha annunciato la sua ricetta: “Pene più severe e immediate”. Da Lamezia Terme, ospite dell’assemblea generale della Cgil Calabria nell’auditorium della Fondazione Mediterranea Terina a due passi dall’aula bunker, Nicola Gratteri si è messo ancora all’opposizione del cosiddetto “governo dei migliori”. Per il procuratore di Catanzaro “inasprire le pene serve a poco”. Presente all’incontro oltre ai rappresentanti regionali dell’organizzazione sindacale anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Queste sono tipologie di reati – spiega Gratteri – che non vedono detenuti, quindi non riesco ad immaginare eventuali processi, eventuali indagini, eventuali condanne in primo grado e poi se questi processi senza detenuti si faranno in appello. Bisogna ancora tornare a un discorso a monte sulla improcedibilità e poi parlare”. Una vera e propria bacchettata al presidente del Consiglio Mario Draghi. “Semmai – sostiene il procuratore di Catanzaro – servono maggiori controlli, serve dedicare più ispettori sul lavoro ai fini della sicurezza, investire di più sulla prevenzione. Inasprire o meno le pene cambia poco, scrivere un anno in più, un anno in meno serve a ben poco. Non è un deterrente per chi controlla appalti, sub appalti, nolo a freddo, nolo a caldo, prestazioni d’opera gestendo decine o centinaia di operai: sapete quanto si preoccupa di una condanna che sa che gli rimarrà sulla carta”. Gratteri quindi ribadisce il concetto: investire sulla prevenzione, sul lavoro e sui contratti.

“I soldi dell’Europa fanno gola alla ‘ndrangheta”

“I soldi dell’Europa fanno gola alla ‘ndrangheta”

Un’altra frecciatina al governo Draghi arriva quando il confronto con Landini scivola sugli appetiti della ‘ndrangheta per la vagonata di euro in arrivo da Bruxelles con il Pnrr. “Sul piano investigativo, come forze dell’ordine, come Procura, siamo attrezzati. Purtroppo – chiosa Gratteri – per quello che ho visto dal punto di vista normativo le riforme di questo governo non ha aiutano la lotta al malaffare”. Tutto ciò non deve però passare come un alibi. “Voglio le stesse infrastrutture – sottolinea – che ci sono in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Poi alla ‘ndrangheta ci pensiamo noi. Non vorrei che questo fosse l’ennesimo alibi nei confronti del Sud per non fare le infrastrutture”. Sul rapporto tra imprese e lavoratori Gratteri aggiunge: “Il tema è importante e più che mai attuale. C’è ora una leggera ripresa economica, c’è una leggera riapertura. C’è bisogno di manodopera, però bisogna stare attenti a non soffocare le imprese ma le imprese, a loro volta, non devono soffocare gli operai. Serve – maggiore rispetto per i lavoratori e cercare di trovare un punto di incontro tra quello che è una ripresa dove molte aziende sono alla canna del gas e l’esigenza di avere una dignità e una minima retribuzione”.

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Elezioni in Calabria, il consiglio di Gratteri: “Non votate chi promette lavoro a vostro figlio”

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