Gratteri: “La richiesta di misura cautelare per Tallini è rimasta ferma 1 anno”

Torna a parlare il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri alla trasmissione di La7 “Di Martedì”. Sanità, il nuovo commissario, il caso Morra, Jole Santelli, l’arresto di Mimmo Tallini questi i tempi affrontati dal procuratore.

Commissario alla sanità

Commissario alla sanità

“Dopo tutto questo parlare – ha detto Gratteri – anche gente seria, capace non verrebbe mai in Calabria a fare il commissario per paura di buttare via magari 40 anni di prestigiosa carriera. Il problema non è tanto il commissario quanto la squadra che lo affianca. Si possono scegliere 25 collaboratori ma solo all’interno delle Asp calabresi, ma alcune di queste sono sciolte per mafia e allora da dove si prendono questi collaboratori? Un manager come può risolvere questo problema? Dovrebbe almeno avere la possibilità di scegliere in Italia. Non conosco gli ultimi nomi che circolano (Mostarda e Varratta, ndr), ma ci vogliono delle competenze. Per me conoscere vuol dire aver pesato la persona, averla valutata. Sono stato molto criticato per il mio suggerimento ma lo ribadisco: dovremmo richiamare un calabrese che si è affermato al nord o all’estero”

Caso Morra-Santelli

“Conoscevo Jole Santelli dal 1994. Nell’arco della mia carriera – racconta Gratteri – ho chiesto e avuto migliaia di intercettazioni ambientali e in nessuna è mai uscito il nome di Jole Santelli. Era una persona perbene. Si può anche non condividere il pensiero politico ma era una donna onesta. Conosco Morra da molto meno tempo. Non condivido affatto quello che ha detto ma posso affermare con certezza che lui crede in quello che fa. Crede nella lotta mafia ma non è un uomo che media”.

L’arresto di Tallini

“L’indagine – ribadisce Gratteri –  è partita da un’intercettazione ambientale alla cosca Grande Aracri. Da questa intercettazione sono partiti diversi filoni di inchieste. Uno di questi è riconducibile alla vendita dei farmaci e al nome di Domenico Tallini. Questa indagine nasce nel 2014, ma negli uffici ci sono tanti fascicoli accantonati che on riescono ad essere smaltiti. La richiesta di misura cautelare per l’ormai ex presidente del consiglio regionale della Calabria è rimasta ferma nell’ufficio del gip oltre un anno. I tempi sono questi”

Voti e sanità

“La sanità occupa il 75% del bilancio di una regione e si sa – ha detto ancora Gratteri – le mafie si avvicinano dove ci sono soldi e potere. La sanità è un forte centro di potere. E poi ci sono i pacchetti di voti, molti candidati si avvicinano alla ‘ndrangheta per cercare voti. E la ‘ndrangheta ha il suo bacino.

Crisi economica

“Pagheremo caro questo momento. Le mafie compreranno tutto quello che ci sarà in vendita. Compreranno ristoranti, hotel e manterranno all’interno i veri proprietari perché hanno bisogno di prestanomi puliti. Ecco perché – spiega Gratteri – le banche dovrebbero favorire i prestiti prima che sia troppo tardi. Servono aiuti economici celeri per salvare e salvaguardare le attività”

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