Pochi dubbi sull’origine dolosa dell’incendio che nel cuore della scorsa notte ha distrutto un escavatore di proprietà della Costruzioni Procopio in un cantiere edile nel rione De Filippis, alle porte di Catanzaro. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale e i poliziotti della Squadra Mobile della Questura che hanno avviato le indagini e avvertito di quanto accaduto il titolare dell’impresa.
Le immagini del rogo
Le immagini del rogo
Gli accertamenti della Polizia Scientifica confermerebbero quanto si era già ipotizzato in un primissimo momento: il rogo è stato appiccato con il chiaro intento di danneggiare il mezzo. Le immagini di videosorveglianza poste a controllo del cantiere mostrano il momento in cui l’escavatore va a fuoco venendo avvolto dalle fiamme. La pista seguita dagli investigatori è quella del racket delle estorsioni. Una chiara intimidazione a fini estorsivi che potrebbe condurre le indagini verso la criminalità rom catanzarese, non nuova a questo tipo di azioni. L’impresa di costruzione ha immediatamente sporto denuncia come avvenuto in episodi simili verificatisi su altri cantieri cittadini. Chi ha appiccato l’incendio ha, tra l’altro, agito con grande spavalderia visto che l’escavatore era ubicato non lontano dalla sede della Legione dei Carabinieri.
Il precedente di Vibo
La ditta colpita da questa nuova intimidazione è la stessa che nella primavera del 2021 aveva subito un’attentato incendiario nel cantiere del nuovo ospedale di Vibo, in località “Cocari” dove la “Costruzioni Procopio” stava completando le opere collaterali e propedeutiche alla realizzazione del nosocomio. La vigliacca risposta al coraggio di un’impresa i cui titolari hanno prontamente denunciato quanto accaduto giorni prima. Ordinaria amministrazione per chi è abituato a metterci sempre la faccia e a rischiare in prima persona. Proprio nei giorni scorsi la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha chiuso l’inchiesta sui presunti autori del danneggiamento (LEGGI QUI).