Grecalis torna a casa nel San Giovanni e il TdC annuncia un’estate fra… tragedia e commedia

di Danilo Colacino – Una vera e propria stagione estiva, non a caso in un certo senso aperta il 21 giugno nel giorno del solstizio con una sorta di piccolo prologo in programma al Marca dalle 18.30, quella messa in piedi come ormai ogni anno peraltro – dal 2014 a oggi – dal Teatro di Calabria ‘Aroldo Tieri’ o TdC secondo l’acronimo con cui è ormai universalmente conosciuto quantomeno nella sua regione d’appartenenza ma anche oltre. Sarà per questo, forse, che accanto a quelli di Comune e Provincia è arrivato il patrocinio del Mibac. Segno tangibile che il valore della produzione del ciclo di rappresentazioni noto come ‘Grecalis-Il vento della parola antica’ ha ormai varcato i confini calabresi, divenendo un punto fermo della cultura espressa dalla città di Catanzaro malgrado sia animata a ogni livello da gente con professionalità riconosciute però in tutt’altro campo essendo quindi considerata dilettante su un palco. Sì ma, neanche a dirlo, nell’etimo millenario del termine riferito a quanti amano un qualcosa fino al punto di dilettarsene, compiacersene.

Il ritorno a casa. Motivi burocratici avevano costretto il Tdc a un lungo esilio, vale a dire lontano dalla sede naturale: il chiostro del San Giovanni. Luogo ‘sostituito’, grazie al sostegno della Fondazione Guglielmo, dal Marca. Una bella location, per carità. Ma il complesso monumentale è un’altra cosa e lo si è messo in risalto, non senza un pizzico di malcelata gioia, in occasione della conferenza stampa di presentazione della rassegna svoltasi ieri sera. Un appuntamento con protagonisti la presidente dell’associazione Tdc Anna Melania Corrado, il suo deus ex machina Luigi La Rosa, il tutto fare (ma nel senso più alto e nobile della definizione) Aldo Conforto e il vicesindaco Ivan Cardamone, che nella veste di delegato di Giunta alla Cultura si è battuto per il ritorno a casa di Grecalis. Impegno di cui ha spiegato il perché: “Questa è una delle tante risposte a chi parla del capoluogo come di una landa desolata. Una falsità alimentata ad arte che noi confutiamo con i fatti, nello specifico avendo per così dire restituito il San Giovanni, non appena superato l’impatto normativo delle nuove leggi sulla sicurezza e trovato un accordo con l’Umg allocata qui sempre dalla nostra Amministrazione, a un meraviglioso sodalizio.

Il ritorno a casa. Motivi burocratici avevano costretto il Tdc a un lungo esilio, vale a dire lontano dalla sede naturale: il chiostro del San Giovanni. Luogo ‘sostituito’, grazie al sostegno della Fondazione Guglielmo, dal Marca. Una bella location, per carità. Ma il complesso monumentale è un’altra cosa e lo si è messo in risalto, non senza un pizzico di malcelata gioia, in occasione della conferenza stampa di presentazione della rassegna svoltasi ieri sera. Un appuntamento con protagonisti la presidente dell’associazione Tdc Anna Melania Corrado, il suo deus ex machina Luigi La Rosa, il tutto fare (ma nel senso più alto e nobile della definizione) Aldo Conforto e il vicesindaco Ivan Cardamone, che nella veste di delegato di Giunta alla Cultura si è battuto per il ritorno a casa di Grecalis. Impegno di cui ha spiegato il perché: “Questa è una delle tante risposte a chi parla del capoluogo come di una landa desolata. Una falsità alimentata ad arte che noi confutiamo con i fatti, nello specifico avendo per così dire restituito il San Giovanni, non appena superato l’impatto normativo delle nuove leggi sulla sicurezza e trovato un accordo con l’Umg allocata qui sempre dalla nostra Amministrazione, a un meraviglioso sodalizio.

Le parole di Corrado, La Rosa e Conforto. “La nostra soddisfazione maggiore – ha detto la Corrado – sono i sold out spesso registrati e l’apprezzamento ricevuto dal pubblico e perfino dagli addetti ai lavori. Ecco perché ogni anno affrontiamo enormi sacrifici per offrire sempre qualcosa di nuovo”. Gli ha fatto eco La Rosa, svelando la novità dell’estate 2019 che sarà il mix fra commedia e tragedia e poi illustrando da par suo le mirabili rappresentazioni realizzate. Senza dimenticare la proposta di un’esposizione dei costumi di scena (magari nelle gallerie dello stesso San Giovanni, ha rilanciato Cardamone) confezionati dal versatile regista, costumista, scenografo e via dicendo, Conforto a cui è toccato chiudere l’incontro con i giornalisti in cui si è limitato a chiosare: “Non è facile il nostro compito. Credetemi. A noi tocca infatti tirare fuori grandi emozioni, portando alla luce un io interiore di attori non professionisti che quasi sempre vengono con encomiabile passione a provare i ruoli assegnati loro nello spettacolo in programma dopo una giornata dedicata alle fatiche quotidiane”.

Il ‘calendario’ di luglio. Quello di agosto sarà svelato più in là per come annunciato da La Rosa che forse vuol creare un po’ di suspance. Si inizia, come premesso, fra quattro giorni con un venerdì (ore 18.30 al Marca) dedicato a Medea – variazioni sul mito (Euripide-Corrado Alvaro). Spazio poi ad Antigone di Sofocle prevista i lunedì e martedì 1-2 e 29-30 di luglio dalle 21 al San Giovanni e al Miles Gloriosus di Plauto (15-16 luglio, stessa ora e posto).

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