Green pass e mascherine, arriva il nuovo decreto. Ecco cosa cambia

In arrivo le nuove disposizioni anti Covid per bar, ristoranti, palestre. Decisioni definite per il Green pass, da vedere per le mascherine al chiuso
green pass digitale

Dal primo maggio il Green pass non servirà più per frequentare palestre e piscine al chiuso, partecipare a feste e cerimonie, convegni e congressi, entrare in discoteche e sale da gioco, andare al cinema e a teatro. Ma anche nei bar e nei ristoranti al chiuso, negli hotel, nelle mostre e nelle fiere. Niente obbligo per i corsi universitari in presenza e per i concorsi. Dopo il trasporto locale, libero accesso anche su aerei, navi, treni e pullman a lunga percorrenza. Il pass non sarà più richiesto  neanche sui luoghi di lavoro, pubblici o privati.

Per chi è obbligatorio il Green pass

Per chi è obbligatorio il Green pass

Dall’1 maggio resterà l’obbligo di Green pass rafforzato (quello che si ottiene con la vaccinazione o a seguito del contagio) fino alla fine dell’anno per il mondo del lavoro sanitario (medici, infermieri, personale sanitario) e anche per quello delle Rsa.  Per chi sarà sprovvisto scatterà la sospensione dal lavoro e dallo stipendio fino al 31 dicembre 2022. Il Super green pass sarà richiesto anche ai visitatori. Non ci sarà l’obbligo (com’è non è previsto anche attualmente) per i degenti e per chi si reca nelle strutture sanitarie per motivi di salute.

Mascherina al chiuso

Se per il Green pass le decisioni sono praticamente definite, non è lo stesso per le mascherine al chiuso. Nei prossimi giorni il governo dovrà stabilire i luoghi dove dovranno essere indossate ancora per qualche settimana. Ecco le ultime indiscrezioni.

Le regole per bar, ristoranti, negozi, palestre, cinema

Le mascherine non dovrebbero più servire quado ci si alza dal tavolo nei bar e nei ristoranti. Potrebbero però restare per esercenti e camerieri, che come i lavoratori esposti al contatto con il pubblico necessitano di più protezione. E’ probabile che decada l’uso della mascherina nei negozi, nei supermercati e nelle palestre, mente potrebbe restare obbligatoria anche all’aperto nel caso di stadi o concertoni, dove si verificano quegli assembramenti ritenuti dagli esperti della Salute comunque veicolo di contagio.  Nei cinema e nei teatri potrebbe bastare la mascherina chirurgica.

Mezzi di trasporto e luoghi di lavoro

La mascherina Ffp2 dovrebbe restare obbligatoria sui mezzi di trasporto sia locali, come bus e metro, che a lunga percorrenza come treni e traghetti, mentre potrebbe non essere obbligatoria nei luoghi di lavoro, anche se in quest’ultimo caso la decisione potrebbe essere diversa tra uffici pubblici e privati (in quest’ultimo caso potrebbero decidere in merito le singole aziende). In generale dove non riuscirà a mantenere il distanziamento di un metro. A scuola, ai bambini di età superiore ai 6 anni sarà richiesta la mascherina fino al termine dell’anno scolastico, ovvero per un altro mese di lezioni. L’obbligo di mascherina resterà negli ospedali e nelle Rsa.

Obbligo vaccinale

La vaccinazione Covid resterà obbligatoria fino al 15 giugno per insegnanti e personale scolastico, Forze dell’ordine e in generale tutti i cittadini dai 50 anni in su. Per queste categorie è stata prevista dal 25 marzo la possibilità il ritorno al lavoro con il Green pass base (basta il tampone) il cui obbligo cessa comunque il 30 aprile. Il vaccino continuerà a essere obbligatorio fino al 31 dicembre solo per i medici, il personale sanitario e delle residenze sanitarie. Dall’1 maggio in avanti chi è senza vaccino potrà dopo molti mesi fare a meno anche del tampone rapido ogni due giorni per andare a lavoro. Il Green Pass basico non dovrebbe infatti essere più prorogato per i lavori pubblici e privati e questo anche per chi abbia compiuto 50 anni.

Fino al 30 giugno, nel settore privato, è possibile l’uso della procedura semplificata di comunicazione del lavoro agile, ossia senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore. Sono state prorogate fino al 30 giugno anche le misure in tema di sorveglianza sanitaria dei lavoratori maggiormente esposti al rischio di contagio o molecolare.

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