“Non esibirò il Green pass per entrare in Senato”, la rivolta della Granato

La senatrice calabrese preannuncia l'iniziativa di "disobbedienza" civile: "Siamo cittadini e non sudditi"

“Siamo cittadini e non sudditi. Rivendichiamo il diritto alla tutela della salute del cittadino secondo quelle che sono le proprie convinzioni: anche per questo non entrerò con il Green Pass in Senato, non ho intenzione di esibire la tessera dell’obbedienza”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è) che preannuncia l’intenzione di non esibire il Green Pass per accedere alle aule del Senato in seguito all’obbligo di esibizione del certificato verde anche a Palazzo Madama.

“Quando sono fuori dal contesto parlamentare, per non pormi al di sopra delle regole che subiscono tutti gli altri cittadini , devo esibire il Green Pass e lo faccio – afferma ancora – ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato derivante da un decreto legge che è un atto unilaterale del Governo: ancora non è stato convertito in legge, il Parlamento lo sta discutendo in questo momento. Se per caso non mi fosse data la possibilità di entrare in aula, anche prima dell’irrogazione della sanzione, di difendere gli emendamenti che ho presentato e questi decadessero, sarà palese l’atto eversivo perpetrato ai danni dei cittadini privati del loro diritto alla rappresentanza. Infatti – spiega ancora la senatrice de L’alternativa c’è – se sono assenti i proponenti, gli emendamenti decadono in automatico. Sono solidale con i manifestanti Trieste e con i manifestanti di tutt’Italia che in questo momento sono l’unico baluardo di uno Stato di diritto che ci stanno negando e ci hanno negato attraverso leggi incostituzionali e autoritarie che non esistono in nessun altro paese europeo”.

“Quando sono fuori dal contesto parlamentare, per non pormi al di sopra delle regole che subiscono tutti gli altri cittadini , devo esibire il Green Pass e lo faccio – afferma ancora – ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato derivante da un decreto legge che è un atto unilaterale del Governo: ancora non è stato convertito in legge, il Parlamento lo sta discutendo in questo momento. Se per caso non mi fosse data la possibilità di entrare in aula, anche prima dell’irrogazione della sanzione, di difendere gli emendamenti che ho presentato e questi decadessero, sarà palese l’atto eversivo perpetrato ai danni dei cittadini privati del loro diritto alla rappresentanza. Infatti – spiega ancora la senatrice de L’alternativa c’è – se sono assenti i proponenti, gli emendamenti decadono in automatico. Sono solidale con i manifestanti Trieste e con i manifestanti di tutt’Italia che in questo momento sono l’unico baluardo di uno Stato di diritto che ci stanno negando e ci hanno negato attraverso leggi incostituzionali e autoritarie che non esistono in nessun altro paese europeo”.

“Voglio che i cittadini prendano coscienza del grave pericolo che sta correndo oggi la democrazia in Italia – conclude la senatrice Granato – la distorsione del regolamento del Senato ne è solo uno dei tanti esempi. Precludere l’ingresso ai senatori che non esibiscono la tessera verde è un atto che colpisce le minoranze. Questo contrasta con il dettato dell’articolo 64 della Costituzione, che prevede che i regolamenti delle Camere devono essere rispettosi della rappresentanza anche delle minoranze. Tutto quello che sta avvenendo in Italia è gravissimo e inedito nella storia della Repubblica e ci riporta ad epoche che pensavamo di esserci definitivamente lasciati alle spalle e invece purtroppo lo stiamo rivivendo”.

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