Green pass verso l’abolizione, Bassetti: “Prorogarlo non ha nessun senso”

L'infettivologo: "Se il Green Pass è stato messo per altri motivi, e non per fare vaccinare la gente, dovranno spiegarlo ai cittadini"
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“Se il Green Pass è stato messo per far vaccinare la gente, e io l’ho sempre sostenuto per tale ragione, allora dovrebbe esaurire il suo compito, se invece il Green Pass è stato messo per altro allora devono spiegare ai cittadini la ragione per cui l’hanno messo. Io da medico, oltre il 31 marzo non lo sostengo. Quindi sarà una decisione politica, non sanitaria e dovranno spiegarlo agli italiani. Però a quel punto non ci sarà soltanto chi c’è stato fino ad oggi in piazza. Ci saranno tutti perché non avranno più nessuno che li difende.Lo dichiara all’Adnkronos il noto virologo italiano, Matteo Bassetti.

“Nessuna ragione”

“Nessuna ragione”

La maggioranza degli esperti auspica l’abolizione dell’ormai noto certificato verde, come hanno già fatto un po’ tutti i Paesi esteri, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Spagna, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Se si tratta di prorogare il Green Pass per prendere un aereo o per entrare in un ospedale mi pare corretto – aggiunge l’infettivologo -. Ma se si tratta di estendere il Green Pass anche per andare a prendere un pacchetto di sigarette o un caffè, mi pare un mostrare i muscoli che non so a cosa serva.

Se al 31 marzo siamo arrivati a far vaccinare oltre il 90% degli italiani che sommati a quelli che hanno fatto la malattia naturale e sono guariti, vuol dire avere quasi un 97% di immunizzati, e per quelli più a rischio che sono gli over 50 gli abbiamo messo l’obbligo vaccinale per cui non possono andare a lavorare se non si vaccinano, mi si deve spiegare la ragione per cui si continua con il Green Pass”.

“Io – insiste il direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova – ho subito per il Green Pass scorte, minacce di morte, perché l’ho sempre sostenuto come strumento per far vaccinare la gente. Esaurito quel compito, è indifendibile. Anche perché se guardiamo intorno a noi non mi pare che altri Paesi lo continuino a tenere una volta che hanno in qualche modo raggiunto l’obiettivo. L’obiettivo è raggiunto al 31 marzo, quindi con la fine dell’emergenza deve finire il Green Pass. Prorogarlo oltre il 31 marzo – conclude – la ritengo una stupidaggine, che finirà per penalizzare pesantemente il nostro Paese rispetto al resto d’Europa. E il conto, quando saremo un Paese che la gente non vorrà visitare, bisogna vedere a chi presentarlo.“

“Qual è l’obiettivo politico?”

Anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, sulla stessa lunghezza d’onda. “Che l’obbligo di vaccinazione sopra i 50 anni possa rimanere anche dopo la scadenza di metà giugno riesco a capirlo. Ma sull’ipotesi che si vada avanti anche con il certificato verde, qualcuno deve spiegarci perché, qual è l’obiettivo politico. Così come lo hanno concepito e lo stanno proponendo è assolutamente uno strumento politico e non sanitario, sul quale mi sono sempre detta contraria. Qualcuno conclude la microbiologa – deve spiegarci per quale obiettivo questo pass dovrebbe rimanere“.

“Adesso va rimosso”

Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega, ha dichiarato che “non siamo mai stati d’accordo sull’obbligo di green pass sul luogo di lavoro. Allo stesso modo, siamo contrari al green pass per i minorenni: una regola ingiusta, perché il minorenne non può decidere se vaccinarsi o no. Non ha senso subire limitazioni per scelte fatte da altri. Dobbiamo uscire dalla logica per cui ’emergenza’ significa soppressione totale del dibattito parlamentare. Le continue strette sul certificato hanno radicalizzato le posizioni delle persone dubbiose sul vaccino, che si sono viste comprimere alcuni diritti. Il green pass – conclude il leghista – era stato pensato come strumento per indurre alla vaccinazione, e in parte ha funzionato. Dall’altra parte, però, ha radicalizzato una parte della popolazione che magari attraverso un’opera di convincimento si sarebbe vaccinata più serenamente. Adesso va rimosso.”

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