“Guai a te se chiami i carabinieri”, fratelli aggrediscono medico a Castrovillari

Il professionista aveva appena iniziato il proprio turno in Pronto Soccorso. Comitato per la salute pubblica denuncia: "Condizioni inquietanti"

Nuova aggressione ai danni di un sanitario nel Cosentino. Un medico del pronto soccorso di Castrovillari è stato aggredito da due fratelli. Il fatto è successo nella notte tra mercoledì e giovedì. Da quanto si è appreso, quando il medico ha iniziato il suo turno di servizio di notte, il pronto soccorso dello Spoke era già pieno di pazienti che dovevano essere visitati. Il medico, non avrebbe neanche avuto il tempo di programmare il lavoro quando nel suo ufficio sono entrate due persone che lo avrebbero aggredito. “Guai a te se chiami i carabinieri”, gli hanno detto. Ma le forze dell’ordine erano state già allertate da un infermiere che ha assistito alla scena. Giunte sul posto le forze dell’ordine hanno identificato i due.

Comitato per la sanità pubblica: “

Comitato per la sanità pubblica: “

Il Comitato per la sanità pubblica esprime la propria solidarietà alla vittima. “La recente aggressione di un medico da parte di due pazienti al pronto soccorso di Castrovillari – si legge in una nota del Comitato per la sanità pubblica – è un ulteriore tassello che si aggiunge alla grave situazione di emergenza del nostro sistema sanitario. L’ ospedale Spoke di Castrovillari è riferimento per una vasta area del Pollino e ha il Pronto Soccorso che è afflitto da un pesante sottodimensionamento del personale sanitario. Un solo medico al turno di notte è impensabile, inconcepibile. Cosi come sono inconcepibili le condizioni strutturali dello stesso Pronto Soccorso, che si caratterizza per le poche stanze sovraffollate di persone in temporaneo ricovero, i pochi bagni in condizioni igieniche piuttosto inquietanti, le porte rotte e i muri scrostati. Tutto ciò contribuisce a esacerbare gli animi di chi è in attesa e a rendere particolarmente stressanti le condizioni di chi vi lavora e non è, evidentemente, neanche garantito nella propria sicurezza. Nulla può giustificare un’aggressione violenta, neanche le condizioni in cui sono costrette le persone in attesa di soccorso. Il nostro comitato esprime piena solidarietà al medico aggredito e sottolinea ancora una volta la grave inefficienza degli organismi istituzionali competenti. Il fallimento del commissariamento è ormai da tempo palese così come è palese l’intenzione politica di non voler rilanciare la sanità pubblica, negando il diritto alla salute alle persone e il diritto al lavoro in condizioni dignitose e di sicurezza a chi opera in ambito ospedaliero. I professionisti sanitari dell’ospedale pubblico di Castrovillari si sentono abbandonati dalle istituzioni, a qualsiasi livello istituzionale, e avvertono la sensazione di urlare ai sordi la loro richiesta di aiuto per svolgere bene il loro lavoro. Il nostro comitato è al fianco di questi professionisti nella lotta per il rilancio della sanità pubblica in Calabria”.

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