«La Lega non è il male assoluto e non è una forza antidemocratica, io non cado in questa che è una trappola controproducente per l’intero centrosinistra del Paese.
Però è indubbiamente un “male” in questa fase politica, probabilmente il male principale e la Calabria tutto può permettersi tranne che una deriva del genere…».
Però è indubbiamente un “male” in questa fase politica, probabilmente il male principale e la Calabria tutto può permettersi tranne che una deriva del genere…».
Carlo Guccione, punto fermo nella lista Pd per il rinnovo del consiglio regionale, è il consigliere uscente che nella scorsa legislatura ha totalizzato più consensi in assoluto tra quanti hanno occupato gli scranni di Palazzo Campanella. Esperienza e conoscenza del territorio, e dei suoi mali, oggi sono al “servizio” di questa nuova avventura elettorale che più di un segnale descrive come insidiosa e non priva di rischi per il futuro della Calabria.
«Veniamo da una esperienza di governo regionale – continua Guccione in una nota – che per primo e più di tutti ho contrastato con ogni mezzo, tentando più volte di indirizzare verso la soluzione vera dei problemi dei calabresi. Non è stato possibile e non era neanche facile, per ragioni che ormai non ha più molto senso analizzare. Ma il progetto di un centrosinistra a trazione fortemente civica, illuminato, democratico, competente ma umile, ambizioso ma concreto, è l’unico che può offrire un futuro a questa disgraziata ma straordinaria terra». «Dico questo – continua Guccione – perché la tentazione populista e qualunquista della facile alternanza questa volta nasconde delle insidie “alla calabrese” che rischiano di essere letali per i cittadini. Qui, dal Pollino allo Stretto, in questa campagna elettorale si mescola di tutto e di più sotto le principali bandiere del centrodestra. Agli impulsi di egoismo puro, incompetenza e visione muscolare e isterica della società che contraddistinguono come brand la Lega di Salvini si aggiunge il trasformismo, la sciatteria politica e una certa “cialtroneria” tipica di Calabria. Dove sul “carro” del “Carroccio” e del centrodestra ora prova a salire di tutto. Un mix micidiale che consegnerebbe al baratro assoluto il futuro dei nostri figli che abbiamo scelto di far crescere in Calabria».
«Questa che si apre ora è una campagna elettorale per certi aspetti drammatica – continua ancora Guccione -. Non si può sbagliare, i calabresi non possono sbagliare. È in gioco il futuro di una regione che viene fuori da cinque anni molto difficili e che non per questo ora deve essere consegnata alle forze più oscure e pericolose che si aggirano sotto mentite spoglie di riciclaggio di candidati. In taluni casi anche candidati in pista dagli anni Settanta. Non a caso la differenza non la farà e non la deve fare il numero delle liste in campo, gran parte delle quali abbiamo visto poi che fine fanno, quando ci si affanna a far salire di tutto sul “carro”. La differenza la deve fare il progetto, la visione, la competenza, il quoziente democratico. Con Pippo Callipo – conclude Guccione – espressione tra le più autorevoli del civismo testardo e coraggioso e ispirato da principi di legalità e meritocrazia, il centrosinistra ha l’obbligo e l’onere di non fallire in Calabria. Non c’è solo da convincere i calabresi così da vincere le elezioni ma c’è soprattutto da scongiurare il pericolo più inquietante: consegnare la Calabria al più micidiale dei mix, l’assalto della Lega e del centrodestra “alla calabrese…”».
Redazione Calabria 7