Si era arruolato come volontario nell’esercito ucraino, nelle brigate internazionali, e da domenica di lui non si hanno più notizie. Crescono i timori per la sorte di Ivan Luca Vavassori, 29 anni, ex portiere di Pro Patria, Legnano e Bra. L’allarme è stato lanciato su Instagram e Facebook. “Ci dispiace informarvi – scrivono i gestori delle pagine social – che la scorsa notte, durante la ritirata di alcuni feriti in un attacco a Mariupol, due convogli sono stati distrutti dall’esercito russo. In uno di questi c’era forse anche Ivan, insieme col quarto Reggimento. Stiamo provando a capire se ci siano sopravvissuti”.
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Vavassori, nato a Mosca in Russia, era stato adottato dall’ex patron della squadra di calcio di Busto Arsizio titolare dell’Italsempione, azienda di logistica e dalla moglie Alessandra Sgarella, l’imprenditrice milanese sequestrata dalla ‘ndrangheta calabrese l’11 dicembre 1997 e rilasciata nove mesi dopo, il 4 settembre 1998. Alessandra Sgarella è morta nel 2011 a 52 anni dopo una lunga malattia. Nei giorni dell’inizio dell’invasione russa, si stava allenando con una squadra in Bolivia quando ha scelto di partire per combattere.