E’ un superpoliziotto il nuovo commissario della Sanità. La Calabria è una terra che Guido Longo conosce come le sue tasche. E’ stato questore a Reggio e prefetto a Vibo Valentia. Alle spalle ha un curriculum di spessore. E’ un uomo delle istituzioni e un grande servitore dello Stato. Davanti però ha un compito assai difficile. Rimettere a posto la dissestata sanità calabrese.
La delibera del Consiglio dei Ministri
La delibera del Consiglio dei Ministri
Nella delibera del Cdm si legge che Longo avrà “l’incarico prioritario di attuare i programmi operativi 2019-2021 di prosecuzione del Piano di rientro, nonché di tutti gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità”. “Nell’ambito della cornice normativa vigente – continua la delibera -, si affidano al Commissario ad acta” diversi interventi e, tra questi, “l’adozione di ogni necessaria iniziativa al fine di ricondurre il livello di erogazione dei livelli essenziali di assistenza agli standard di riferimento, in particolare con riguardo all’adesione agli screening oncologici, all’assistenza territoriale ed alla qualità e sicurezza dell’assistenza ospedaliera”, oltre che il “completamento ed attuazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza e delle reti tempo dipendenti, in coerenza con il fabbisogno assistenziale” e la “definizione ed attuazione delle reti cliniche specialistiche”.
I super poteri del commissario
Tra gli interventi anche il “monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei nuovi ospedali”, la “definizione dei tetti di spesa e dei conseguenti contratti con gli erogatori privati accreditati per l’acquisto di prestazioni sanitarie in coerenza con il fabbisogno assistenziale, con l’attivazione, in caso di mancata stipula del contratto e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente”. Prevista anche l’attuazione “dei nuovi compiti assegnati al Commissario ad acta dal decreto legge 10 novembre 2020, n. 150” e tra questi l’adozione del “Programma operativo per la gestione dell’emergenza Covid-19”.
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