“I Capitoli Ordinationi et Statuti della Seta diventino patrimonio Unesco”

“Il 30 marzo del 1519 l’imperatore Carlo V concesse alla nostra città l’istituzione dei Consolati delle arti poiché «in dicta cita de Catanzaro si exercita l’arte de la sita fandossi velluti damaschi setini taffetani et altri magisterij de sita dove sin ad hoge so più cincocento telari». La concessione imperiale, in pratica, riconobbe, consolidò e suggellò un’arte che nella nostra città era già presente da parecchio tempo.  Un fatto straordinario, tant’è che alla sola Catanzaro, dopo Napoli, fu concesso un tale privilegio e ciò attesta l’importanza culturale ed il peso economico restituiti al territorio da questa nobilissima arte” si legge in una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”.

“Fra pochi giorni, dunque, ricorre il cinquecentenario di quell’evento così fortemente identitario e caratterizzante la storia del capoluogo calabrese” continua la nota. “A seguito di quella concessione imperiale furono redatti i Capitoli Ordinationi et Statuti firmati dell’arte della seta di Catanzaro, risalenti al 1568 ed attualmente conservati presso la locale Camera di Commercio. Questo manoscritto contiene le norme per regolamentare in modo chiaro e rigido l’attività serica, la qualità dei tessuti, ed evitare le frodi”.

“Fra pochi giorni, dunque, ricorre il cinquecentenario di quell’evento così fortemente identitario e caratterizzante la storia del capoluogo calabrese” continua la nota. “A seguito di quella concessione imperiale furono redatti i Capitoli Ordinationi et Statuti firmati dell’arte della seta di Catanzaro, risalenti al 1568 ed attualmente conservati presso la locale Camera di Commercio. Questo manoscritto contiene le norme per regolamentare in modo chiaro e rigido l’attività serica, la qualità dei tessuti, ed evitare le frodi”.

“In coincidenza di questo eccezionale anniversario – prosegue la nota-  il nostro Movimento propone agli organi ed enti competenti di promuovere la candidatura del prestigioso manoscritto affinché sia riconosciuto dall’UNESCO quale patrimonio dell’umanità, e segnatamente che sia inserito nel programma denominato “Memoria del mondo”. Tale programma, infatti, è stato voluto dall’UNESCO per censire e salvaguardare il patrimonio documentario dai rischi connessi all’amnesia collettiva, alla negligenza, alle ingiurie del tempo o dalla distruzione intenzionale: dunque ha l’obiettivo di conservare documenti di un certo valore, favorirne l’accesso, aumentarne la consapevolezza. Il tutto anche mediante le nuove tecnologie, i contatti con i media, le pubblicazioni e l’informazione promozionale, la realizzazione di copie di accesso”.

“Riteniamo che i Capitoli Ordinationi et Statuti meritino questa salvaguardia e promozione, e pertanto il cinquecentenario della concessione imperiale è il momento favorevole per avanzare la candidatura, che deve avvenire tramite la Commissione Nazionale Italiana per l’’UNESCO. Ci saranno delle procedure da seguire, la strada sarà lunga, le candidature saranno tante nel resto del Paese, ma ciò non deve impedirci di lanciare l’idea, sostenerla, condividerla, portarla a termine. Lanciamo l’appello soprattutto al Comune di Catanzaro, alla Provincia, alla Regione e alla Camera di Commercio del capoluogo calabrese, perché si facciano entusiasti promotori di questa nostra idea, nella speranza che sia condivisa da ulteriori soggetti. Per la Calabria intera, dopo il magnifico Codex Purpureus Rossanensis, avere un altro manoscritto inserito nel patrimonio dell’umanità sarebbe un valore aggiunto. Speriamo allora  che tale proposta venga fatta propria dai soggetti che primariamente abbiamo individuato e che, da subito, si apprestino a contattare la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO onde verificare i passaggi da seguire. Sarebbe bello – conclude il Movimento –  che il prossimo 30 marzo, nella ricorrenza del mezzo millennio della concessione firmata da Carlo V, si avesse un riscontro relativo a questa iniziativa”.

redazione Calabria 7

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