I cittadini protestano: Covid 19, costretti a stare a casa e a morire di fame

Di Carmen Mirarchi – Sono partite da Palermo e Bari le proteste che fanno seguito alle lamentele dei tanti italiani che nonostante le tante parole nei fatti non lavorando più si sono ritrovati sul baratro da un giorno all’altro.

E’ il video di un cittadino di Palermo ad essere l’emblema di una situazione che coinvolge ormai in tantissimi. “Non abbiamo più nemmeno un euro, non è che possiamo campare un’altra settimana così. Sono 20 giorni che non si lavora e i soldi sono finiti. Non abbiamo più un euro. La settimana prossima – afferma – non potremo mangiare. Chiedo a Conte una risposta subito. Non domani, non lunedì, ma subito. Conte ci dica stasera quando arriveranno i soldi delle casse integrazioni, quando arriveranno gli aiuti per chi non può mangiare. Quando? Non devono dire arriveranno, oppure aprile, oppure maggio, ma subito. Se gli italiani non avranno più i soldi per far mangiare i loro figli, daranno l’assalto ai supermercati per procurarsi da mangiare. Faranno la rivoluzione”. Così il cittadino siciliano riassume lo stato d’animo di tanti che sui social gridano il loro disaccordo con le decisioni di Conte. Il Governo cerca di tutelare la salute dei cittadini chiedendo di restare a casa perché gli ospedali a causa dei troppi tagli alla sanità non sono in grado di far fronte al virus, dall’altra in sostanza non aiuta imprese e cittadini. A Bari l’altro episodio che sconvolge. In un video un uomo e una donna si recano a chiedere un prestito in Banca, i due sono titolari di piccole attività chiuse a seguito del decreto Covid-19. Non hanno ricevuto nulla per mandare avanti la loro famiglia e senza speranza si recano in una Banca chiusa al pubblico. Nessuno risponde, la protesta diventa amara e rabbiosa sino a quando un passante non decide di aiutare i due porgendogli delle banconote. Una famiglia, una delle tante, che per anni ha condotto una vita dignitosa grazie ad una piccola attività e che oggi come tante si ritrova senza niente.

E’ il video di un cittadino di Palermo ad essere l’emblema di una situazione che coinvolge ormai in tantissimi. “Non abbiamo più nemmeno un euro, non è che possiamo campare un’altra settimana così. Sono 20 giorni che non si lavora e i soldi sono finiti. Non abbiamo più un euro. La settimana prossima – afferma – non potremo mangiare. Chiedo a Conte una risposta subito. Non domani, non lunedì, ma subito. Conte ci dica stasera quando arriveranno i soldi delle casse integrazioni, quando arriveranno gli aiuti per chi non può mangiare. Quando? Non devono dire arriveranno, oppure aprile, oppure maggio, ma subito. Se gli italiani non avranno più i soldi per far mangiare i loro figli, daranno l’assalto ai supermercati per procurarsi da mangiare. Faranno la rivoluzione”. Così il cittadino siciliano riassume lo stato d’animo di tanti che sui social gridano il loro disaccordo con le decisioni di Conte. Il Governo cerca di tutelare la salute dei cittadini chiedendo di restare a casa perché gli ospedali a causa dei troppi tagli alla sanità non sono in grado di far fronte al virus, dall’altra in sostanza non aiuta imprese e cittadini. A Bari l’altro episodio che sconvolge. In un video un uomo e una donna si recano a chiedere un prestito in Banca, i due sono titolari di piccole attività chiuse a seguito del decreto Covid-19. Non hanno ricevuto nulla per mandare avanti la loro famiglia e senza speranza si recano in una Banca chiusa al pubblico. Nessuno risponde, la protesta diventa amara e rabbiosa sino a quando un passante non decide di aiutare i due porgendogli delle banconote. Una famiglia, una delle tante, che per anni ha condotto una vita dignitosa grazie ad una piccola attività e che oggi come tante si ritrova senza niente.

Tensione anche ai supermercati Lidl di Palermo dove 20 famiglie hanno fatto la spesa dichiarando di non voler pagare. Si è scatenato un vero caos che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono alcuni casi eclatanti venuti alla luce grazie ai video sui social ma tanti i commenti amari, alcune volte ironici che fanno comprendere bene quanto i cittadini si sentano abbandonati. Paura del Covid -19 ma soprattutto paura che questo Governo non sia in grado di supportare davvero tutti. Un decreto che rimanda i pagamenti delle imprese senza concedere storni o senza finanziare progetti non sembra essere paragonabile ai finanziamenti che concederanno gli altri paesi del mondo. A questo punto non si tratta solo di evitare il crollo economico del Paese ma anche di riprogettare il Paese finanziando progetti nuovi per il nuovo mondo in cui ci ritroveremo a vivere.

Redazione Calabria 7

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