“I clan progettavano di uccidere il figlio di Gratteri, la politica si svegli”

Morra: “Chi dei vari candidati dovesse cercare voti in certi mondi dovrà risponderne”. Brugnano: “Fanno dichiarazioni su ogni cosa ma non su questo”
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“Vigliacchi! Progettare l’omicidio del figlio per arginare l’azione del padre!”. Lo scrive sui social il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, commentando le rivelazioni di un pentito di Locri, Antonio Cataldo, secondo cui i clan progettavano un attentato al figlio del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri (leggi qui la notizia). “Fra qualche giorno – aggiunge Morra – in Calabria si voterà per le regionali. Chi dei vari candidati dovesse cercare voti in certi mondi che puzzano di ‘ndrangheta in maniera vergognosa, dovrà rispondere di rapporti con ‘ominicchi’ che non si fanno scrupolo nel progettare di ammazzare giovani ed adolescenti sol perché figli di uomini che hanno senso del dovere e dello Stato”.

Brugnano: “La politica parla di tutto ma non di questo”

Brugnano: “La politica parla di tutto ma non di questo”

“Nemmeno la notizia, sconvolgente, di un progetto di attentato al figlio del procuratore capo Nicola Gratteri riesce a svegliare la politica dalla condizione in cui si trova, impegnata a dichiarare su qualunque cosa, in piena campagna elettorale, ma non assumendo posizioni concrete su fatti così gravi. Siamo sgomenti per le rivelazioni del pentito, ma lo siamo ancora di più per i silenzi di una classe dirigente inadeguata”. Lo afferma all’AGI il segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, Giuseppe Brugnano, dopo le rilevazioni del pentito su un possibile attentato al figlio del magistrato Gratteri, nei giorni in cui lo stesso sarebbe dovuto diventare ministro della Giustizia, cosa poi non avvenuta. “Da genitori che vivono in Calabria – ha proseguito Brugnano – siamo esterefatti rispetto a tanto odio, davanti alla tracotanza di una ‘ndrangheta che si sente padrona del territorio e che pensa di poter condizionare persino le istituzioni. Evidentemente – ha aggiunto – sa di poter contare su appoggi trasversali, ma non sa che in questa terra c’è un popolo libero che non permetterà mai di isolare personaggi come il procuratore Gratteri che, come tutti gli uomini dello Stato, devono essere accompagnate in un percorso di rinnovata legalità. Qui ci sono tanti giovani che vogliono scommettere sul loro futuro e che non cederanno mai al potere malavitoso”.

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