I pericoli della statale 19, sindaci catanzaresi presentano esposto in Procura contro l’Anas

Avrebbe potuto essere una tragedia. Una parte di costone che accompagna la strada statale 19, in prossimità di Tiriolo, nel Catanzarese, si sgretola finendo sulla carreggiata. Per fortuna, in quel preciso momento, nessuno si trovava a passare. I sindaci del comprensorio, che da tempo denunciano la pericolosità di quel tratto stradale, che si percorre a senso unico alternato con utilizzo di semaforo, chiedono un tavolo tecnico che possa finalmente mettere fine alla situazione. “Finora nessuno intervento risolutivo” scrivono sottolineando come sia stata semplicemente “posizionata una rete paramassi, vistosamente inadeguata ad assorbire l’urto di corpi pesanti, ed effettuato qualche intervento tampone sulla scarpata rocciosa. Poi tutto si è fermato”. I sindaci di San Pietro Apostolo, Cicala, Serrastretta, Carlopoli e Miglierina, pertanto, puntano il dito contro l’Anas parlando di “inerzia e sottovalutazione o errata analisi dei rischi, oltre all’inadeguatezza dell’intervento posto in essere”. E così hanno deciso di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Catanzaro, allo scopo di accertare eventuali responsabilità per inerzia, sottovalutazione del rischio e inadeguatezza degli interventi eseguiti.

“Inserire intervento nel calendario del Governo”

“Inserire intervento nel calendario del Governo”

“A scanso di equivoci – chiariscono i sindaci – gli interventi richiesti, previsti e annunciati, nulla hanno a che vedere con la Medio-Savuto, che ad oggi non risulta inserita in alcun atto programmatorio del governo centrale, nonostante l’interesse espresso da più parti, ma riguardano la messa in sicurezza dell’unica via di collegamento verso Catanzaro, intervento inderogabile, che andava realizzato al più presto e a prescindere da ogni determinazione su una possibile via alternativa o veloce verso il capoluogo di Regione, o altri lavori di miglioramento dell’esistente”.

“È evidente – continuano – che anche immaginando prontezza di risorse e mezzi, la strada in argomento è comunque destinata ad essere percorsa con frequenza e intensità, per un certo periodo di tempo, e non è pensabile che il viaggio sia una continua sfida con la morte, come dimostra l’episodio dell’altra sera.

I sindaci chiedono interventi risolutivi

I sindaci non ci stanno più ad aspettare e chiedono “interventi seri e definitivamente risolutivi, frutto di studi alternativi e di cospicui investimenti”. “È infatti sotto gli occhi di tutti – scrivono – che questo tratto stradale non può più garantire la sicurezza dell’utenza. Pertanto, partendo dall’esempio del ponte di Genova, chiedono sia applicata la stessa ratio e lo stesso impegno. L’unica differenza ad oggi sono i morti e non il diritto alla libertà di circolazione, che non può prevedere cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

“Un percorso alternativo”

I sindaci di San Pietro Apostolo, Cicala, Serrastretta e Miglierina sottolineano, al riguardo, di aver presentato alla Regione Calabria, che l’ha recepito e trasmesso al Governo nazionale per l’inserimento nel Recovery Fund, un tracciato alternativo che abbandoni definitivamente questo tratto stradale caratterizzato da numerosi e non meglio identificabili pericoli di natura geomorfologica. Ed è proprio per questo motivo che chiedono scelte coraggiose, definitive e frutto di investimenti consistenti, che rendano alle popolazioni interessate, finalmente, una viabilità sicura e più veloce verso i grossi centri del catanzarese e del lametino.

“Serve un tavolo tecnico”

Infine, partendo dal presupposto che la strada non può restare chiusa e che si dovranno attivare tutte le necessarie attività di messa in sicurezza provvisoria, i sindaci chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico-politico immediato presso la Prefettura di Catanzaro.

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