I presepi dei detenuti in mostra a Palazzo di Vetro a Catanzaro

Il Palazzo della Provincia di Catanzaro ospita l’esposizione dei migliori presepi realizzati dai detenuti della Casa Circondariale di Catanzaro. L’ iniziativa, promossa dalla Consigliera di parità e dalla Commissione pari opportunità della Provincia, è nata da un’idea del vicepresidente dell’ente Antonio Montuoro maturata quando, assieme alla Consigliera Morano Cinque, sono stati invitati dalla direttrice del Carcere Angela Paravati a presenziare in qualità di “giurati” alla cerimonia di premiazione dei migliori presepi avvenuta presso la Casa Circondariale il giorno 19 dicembre scorso. È  proprio in tale occasione che è maturata l’idea di consentire ai migliori presepi realizzati artigianalmente dai detenuti di avere “una vetrina speciale” rappresentata dalla sede dell’amministrazione provinciale di Catanzaro e una cassa di risonanza ulteriore per i messaggi sottesi alla opere ispirate ai temi di attualità, ma anche alla famiglia, alla pace e ai sogni.

«Questa lodevole iniziativa – ha dichiarato il presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo – sottolinea l’importanza della sinergia tra enti locali e realtà territoriali, e nello specifico è frutto della collaborazione esistente con la Casa circondariale di Catanzaro che possiamo definire un fiore all’occhiello nell’attività rieducativa in un’ottica di futuro reinserimento sociale dei detenuti».

«Questa lodevole iniziativa – ha dichiarato il presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo – sottolinea l’importanza della sinergia tra enti locali e realtà territoriali, e nello specifico è frutto della collaborazione esistente con la Casa circondariale di Catanzaro che possiamo definire un fiore all’occhiello nell’attività rieducativa in un’ottica di futuro reinserimento sociale dei detenuti».

«L’idea – ha affermato Antonio Montuoro, vicepresidente della Provincia di Catanzaro- è nata dal desiderio di valorizzare i migliori lavori realizzati dai detenuti che, ogni anno, sviluppano capacità e manualità nel settore dell’artigianato e realizzano vere e proprie opere curate nei minimi dettagli. Per premiare il loro impegno – ha sottolineato Montuoro – abbiamo voluto dedicargli, in occasione di queste festività, una vetrina speciale e su mia richiesta, in accordo con il presidente Sergio Abramo, abbiamo deciso di ospitare le loro opere proprio sul piano della presidenza a partire dal 22 dicembre 2019. Abbiamo voluto fare sentire loro e a tutta l’amministrazione penitenziaria la nostra vicinanza in questo periodo così sentito dell’anno».

«Durante la cerimonia di premiazione avvenuta presso la Casa Circondariale mi sono sinceramente emozionata – ricorda la Consigliera di Parità Elena Morano Cinque – . I presepi realizzati dai detenuti infatti coniugano un’evidente maestria artigianale con una carica umana straordinaria. Durante la cerimonia in Carcere, sentire le voci dei detenuti, spesso rotte dal pianto mentre spiegavano l’idea progettuale del proprio manufatto, è stata per me un’emozione fortissima. Persone che hanno sbagliato nella loro vita ma che hanno rielaborato il male trasformandolo in motivazione al bene e al bello. Ricordi dei loro familiari, evidenti suggestioni tratte da giornate formative tenute in carcere su tematiche di attualità quali la violenza contro le donne in merito alla quale io stessa qualche tempo fa avevo tenuto loro una relazione, o il valore della ricerca per la lotta contro le malattie rare dei bambini o ancora i temi ambientali. Insomma ho avuto la netta sensazione che la funzione rieducativa della pena prevista dalla nostra Costituzione, qui presso la Casa Circondariale di Catanzaro, egregiamente diretta dalla dott.ssa Paravati, abbia davvero un significato importante e concreto. Ecco perché anzitutto, in via del tutto estemporanea e non prevista, durante la cerimonia in Carcere ho sentito di istituire una sorta di “ulteriore premio della Consigliera di Parità” oltre a quelli già previsti, provvedendo personalmente ad inviare ai nuovi premiati un cesto per “addolcire” il loro Natale. Ed ecco perché, ovviamente, ho immediatamente sposato con gioia l’idea del vice presidente Montuoro di esporre i presepi presso il Palazzo della Provincia».

«Abbiamo condiviso da subito l’idea del vicepresidente Montuoro – ha dichiarato Donatella Soluri, presidente della Commissione pari opportunità della Provincia di Catanzaro – e riteniamo che i presepi realizzati dai detenuti abbiano saputo ben rappresentare, con attenzione e cura dei dettagli, la natività anche reinterpretandola attraverso dei progetti alternativi. Tra questi – ha evidenziato Soluri – particolarmente toccante è stato il riferimento alle battaglie di Martin Luther King. Il suo “I have a dream”, quel sogno di pace e di un mondo senza discriminazioni, illumina ogni nostra azione finalizzata alla promozione delle pari opportunità. Da sottolineare anche le grandi capacità manuali dei detenuti, la loro creatività, e la volontà di utilizzare per la realizzazione delle varie opere materiale riciclato, nel pieno rispetto dell’ambiente. Ci auguriamo che queste capacità artigiane, sviluppate nell’ambito dei vari laboratori, possano rappresentare nel loro futuro una possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro e nella società».

«Questa iniziativa – ha affermato Angela Paravati, direttrice della Casa circondariale di Catanzaro – è l’esempio del risultati proficui che si possono raggiungere grazie alla collaborazione con le associazioni, gli enti locali, le realtà del territorio. L’iniziativa è giunta alla quinta edizione con il sostegno della Consolidal e della presidente Teresa Gualtieri. L’esposizione delle opere presso la Provincia – ha evidenziato Paravati – permette al mondo fuori ‘le mura’ di vedere cosa succede ‘dentro’ e capire che ogni detenuto può essere una storia e una volontà di cambiare. L’occasione di realizzazione del presepi, che ha impegnato i ristrettì sin dal mese di settembre, ha anche rappresentato un modo per superare la sofferenza e la solitudine che accompagnano il trascorrere delle festività natalizie all’interno di un carcere».

Redazione Calabria 7

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