Le motivazioni dello sbocco politico di anni di impegno civico dell’associazione “I Quartieri” le spiegano Alfredo Serrao e Giampaolo Mungo (QUI LA DIRETTA INTEGRALE). Entrambi chiariscono subito di non avere intenzione di candidarsi né di entrare in future giunte, ma sono comunque loro a tracciare la via che il sodalizio seguirà verso le elezioni comunali di Catanzaro nella prossima primavera. “I Quartieri” ci saranno con una lista di cui hanno presentato anche il simbolo e che “per il 50% è già composta” da molti volti nuovi e alcuni già noti come Alessandra Gabrieli, Antonio Nisticò, Salvatore Rocca, Antonio Cinturino e Giulio Elia.
Liste “pulite” e no agli uscenti
Liste “pulite” e no agli uscenti
Ad ascoltarli ci sono sia il coordinatore del Pd Salvatore Passafaro che il presidente del consiglio comunale Marco Polimeni, i cui schieramenti sono entrambi fatti bersaglio di critiche costanti che si traducono, invece, nella proposta di un Polo civico che rivendichi spazio rispetto “all’oligarchia dei partiti”. Poi c’è anche l’annunciata battaglia per le “liste pulite”. Secondo Serrao e Mungo chi ha procedimenti in corso soprattutto per questioni che riguardano la pubblica amministrazioni deve avere “il coraggio di mettersi da parte”. Niente spazio, comunque, nemmeno ai consiglieri comunali uscenti perché “bisogna voltare pagina” e il nuovo “non può essere rappresentato da chi ha stragovernato o da chi fa maggioranza o opposizione nei vari enti a seconda delle convenienze”, anche se Elia, per esempio, è stato consigliere in amministrazioni passate.
La grosse koalition
Alla fine è chiaro che il gruppo di cui Serrao e Mungo si sono fatti portavoce si siederà ai tavoli a cui verrà invitato dichiarandosi aperto “a proposte, idee, candidature”. Non c’è, almeno ufficialmente, un nome per la candidatura a sindaco ma una sorta di identikit – “deve essere comunque una persona che conosca la città e la politica e che non lo faccia per lo stipendio” – ed è certo che si voglia entrare in una coalizione, ma gli stessi promotori ammettono: “Non sappiamo dove andremo. Non ci piacciono né questo centrodestra né questo centrosinistra, sono perimetri elettorali da rifondare. Intanto costruiamo una proposta per la città”. Per arrivare dove? È presto detto: “Ci vuole una sorta di governo Draghi per la città, una grosse koalition che porti le energie migliori al governo della città”.
I punti chiave del programma
Serrao ha descritto una città “scollegata, composta da tante entità quasi autonome”, che è “tutta periferia” e in cui “il centro storico è la periferia della periferia”. Ha dunque spiegato che si dialogherà con chi vorrà recepire determinati punti programmatici. I Quartieri vogliono una “città inclusiva, amica dei bambini, dei disabili, degli anziani”; in cui non passi più “la logica che essere invisibili sia peggio che essere ammalati”, e dove “la risposta sanitaria, anche in termini di eccellenza per la presenza di strutture sanitarie private e pubbliche non può essere messa in crisi per strategie, mai narrate, di convergenze politiche”; una città che non si metta “il prosciutto sugli occhi com’è successo sulla vicenda del Sant’Anna o su quella della facoltà di medicina a Cosenza”.
“No alle minestre riscaldate”
Mungo, ex assessore comunale, ha ripercorso alcune delle “tante battaglie per la città” che l’associazione ha portato avanti fin dal 2006: “La Tosap, la ciclica mancanza d’acqua, il depuratore, la trasparenza degli atti amministrativi, il decoro urbano, il divieto della plastica sulle spiagge”. Ha poi parlato di un’amministrazione comunale “distratta da una perenne campagna elettorale” ma ha anche criticato l’opposizione e il “ritornello” della legge speciale per Catanzaro. “Tanti consiglieri comunali – ha detto Mungo – hanno bussato alla nostra porta ma abbiamo detto di no. Non ci piacciono le minestre riscaldate”. Quindi Mungo ha lanciato la proposta di attivare “un corso universitario in Scienze Turistiche presso l’ateneo Magna Grecia”. E individuato in “trasparenza e cittadinanza attiva” gli elementi imprescindibili della proposta politica dell’associazione: “Al momento del cambio di governo cittadino richiesto dagli elettori, il bilancio comunale e quelli delle partecipate devono essere sottoposti alla verifica di ‘due diligence’ da parte di professionisti terzi alla gestione politica in essere”.
Il simbolo
Nel simbolo che scandisce lo sbocco politico de “I Quartieri” c’è “la rappresentazione triste e grigia della città, di quei ‘quartieri’, dai quali è nata la nostra Associazione, che sono una parte abbandonata del tessuto cittadino, ma anche la speranza e la diversità rappresentata dall’arcobaleno che attraversa il cielo cittadino e che è elemento possibile di sintesi e di rinascita, il segno che aspettano i cittadini, rappresentati dai girasoli che nonostante tutto, volgono il loro sguardo verso la luce di un futuro diverso e di una diversa declinazione di cittadinanza, richiamata nei colori della città, il giallo ed il rosso”. Quello che “troverà ospitalità per la prima volta nelle schede elettorali” delle prossime Amministrative è insomma “la foto di un momento storico che ha investito la nostra comunità, rispetto al quale c’è soltanto la strada dell’impegno responsabile e dell’appello diffuso ad una partecipazione attiva alla vita politica ed amministrativa del prossimo futuro”.
s. pel.