“Abbiamo stamattina avanzato agli uffici comunali formale richiesta di accesso agli atti, al fine di verificare se le riprese effettuate dal “drone” dell’assessore Cavallaro, possano aver violato le disposizioni di legge che normano il settore”. E’ quanto scrive in una nota l’associazione ‘I Quartieri”.
Ci interessa sapere se le riprese audio-video mediate l’impiego e l’utilizzo di droni, abbiano in questo caso le disposizioni e le prescrizioni di legge nel momento in cui sorvolano pezzi di città del centro abitato di Catanzaro.
Ci interessa sapere se le riprese audio-video mediate l’impiego e l’utilizzo di droni, abbiano in questo caso le disposizioni e le prescrizioni di legge nel momento in cui sorvolano pezzi di città del centro abitato di Catanzaro.
Vorremmo ricordare – pubblicamente – al sindaco Abramo ed in subordine all’assessore Cavallaro che la seconda edizione del Regolamento ENAC “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”, con la creazione della categoria di droni con peso massimo al decollo uguale o inferiore ai 300 grammi, non esime l’operatore dal tenere conto delle altre autorizzazioni previste dalla normativa attuale, in particolare quelle richieste dagli enti locali per quanto riguarda le riprese video.
Abbiamo pertanto chiesto formalmente con l’accesso agli atti di sapere:
Se il drone utilizzato era di categoria inferiore o superiore ai 300 grammi;
Di sapere se il proprietario è iscritto come operatore all’ENAC, considerato che il drone è comunque uno SAPR;
Se l’Amministrazione comunale di Catanzaro abbi ricevuto e conseguenzialmente autorizzato l’utilizzo del drone – con pagamento dei diritti – per le riprese nel centro cittadino in zone di interesse ambientale, storico e culturale, per come prevede la norma di legge;
sulla base di queste domande abbiamo chiesto formale copia della documentazione inerente:
La documentazione inerente l’autorizzazione della Prefettura di Catanzaro;
L’autorizzazione ENAC per il volo del drone o documentazione che attesti che il drone non ne ha bisogno ex art.12, comma 5 per i “trecentini”;
Copia dell’assicurazione stipulata per il sorvolo della città;
Il possesso della patente prevista dall’ENAC per l’utilizzatore o documentazione che il drone non ne ha bisogno ex art.12, comma 5 per i “trecentini”.
Unitamente alla richiesta di accesso agli atti e di formale chiarimento dei fatti che riguardano l’uso del “drone della verità” di Cavallaro, al netto del sapere se il tutto è in carico alle casse comunali, abbiamo provveduto a segnalare il tutto al Prefetto di Catanzaro.
Redazione Calabria 7