Assunzioni clientelari in Regione, all’Asp, all’Aterp di Crotone da parte della politica per avere in cambio un ritorno in termini elettorali. Emergono ulteriori dettagli dal carteggio dell’inchiesta della Dda di Catanzaro, che ha portato gli uomini del Ros a notificare 34 arresti, 43 misure cautelari per complessivi 123 indagati, compresi quelli a piede libero (LEGGI) nell’ambito dell’inchiesta Glicine, che ruota attorno ad un presunto comitato di affari, orientato ad una sorta di lottizzazione politica delle nomine in diversi comparti, una lottizzazione risultante da una miriade di conversazioni spiate.
Gli accordi sui nomi da assumere nel settore Ambiente e all’Aterp
Gli accordi sui nomi da assumere nel settore Ambiente e all’Aterp
Il 24 ottobre 2017 in una intercettazione telematica Giancarlo De Vona si trova nell’ufficio di Enzo Sculco, con il quale, all’inizio, si intrattiene a conversare su argomenti di varia natura, poi il discorso scivola sull’assunzione nel comprensorio crotonese di 14 figure professionali nel settore Ambiente della Regione, il cui esame si sarebbe dovuto tenere il giorno dopo. Sculco indica i suoi prediletti e si informa sulla situazione dell’Aterp, ricevendo rassicurazioni da parte di De Vona sull’imminente nomina delle persone da lui segnalate. De Vona fa vedere e lascia a Sculco, un appunto riportante i nominativi di coloro che devono essere reclutati come consulenti per i contratti del tipo “V1”, in modo tale da vagliare eventuali tagli e proposte. Sculco chiede tempo per una valutazione attenta delle persone da proporre, ricordandogli di tenerlo in considerazione per ogni opportunità che gli venisse sotto mano. Dopo aver fatto le fotocopie del carteggio, De Vona gli illustra alcune persone che avevano prodotto istanza per l’assunzione di consulenti nei comuni della Calabria sulla valutazione del rischio sismico e Sculco lo invita a mettere un asterisco vicino al candidato da favorire.
“Accontentiamo qualcuno vicino a noi”
Il 5 novembre 2017 viene registrata una riunione tra Mario Oliverio e Giancarlo De Vona in cui i due decidono di inserire nominativi a loro graditi nelle selezioni di un concorso e l’ex presidente della Regione afferma: “Facciamo un’operazione…accontentiamo qualcuno vicino a noi….cazzi…i figli..i cazzi di questi qua che sono vicini a noi….ingegneri così….”. Entrambi ragionano sui nomi menzionando anche le parentele: “questo è il fratello di coso… dell’assessore coso, quello che gli fa il vice sindaco a quello di… Rocca di Neto…. uno alto…”. Oliverio indica un’avvocatessa, che si trovava in difficoltà dopo essere entrata in conflitto con l’allora assessore regionale all’ambiente e che quindi meritava di essere aiutata. De Vona accenna a due o tre persone da includere, in quanto indicati da Vincenzo Sculco, alludendo ad Orsola Reillo ex dirigente regionale del settore ambiente, “evidentemente destinataria delle richieste di raccomandazione”. L’intento sarebbe stato quello di ampliare la rosa di persone da inserire e per la Dda i tre indagati Sculco, De Vona e Oliverio incidono con logiche meramente clientelari su nomine di rilievo regionale.
I reciproci interessi a mantenere il consenso elettorale
L’aspetto, definito interessante, è che sia stato interpellato, per il territorio di Crotone, da De Vona, Vincenzo Sculco, punto di riferimento per designare figure professionali “amiche” nonostante quest’ultimo, all’epoca dei fatti, non rivestisse alcun incarico, era un mero esponente politico, sottoposto a interdizione, e non poteva essere titolato ad esprimere valutazioni di natura discrezionale per attribuire incarichi negli uffici pubblici. Ed è ancora più importante notare, secondo la Dda di Catanzaro, che il trait d’union con la Regione è De Vona, “l’autentico interfaccia tra le illecite istanze di Sculco e di Oliverio”, votate al perseguimento di un reciproco interesse: per il primo quello di alimentare il suo consenso sul territorio crotonese e per il secondo di approfittare del bacino elettorale per la sua rielezione, alla scadenza del suo mandato.
“Per l’assunzione di quelle persone serve una spinta”
De Vona si riunisce anche con Sebastiano Romeo, detto Sebi, per la scelta di figure da assumere o contrattualizzare e nel carteggio dell’inchiesta antimafia Glicine si parla di due bandi regionali, che prevedono la selezione per la successiva assunzione di complessivi 95 esperti legali. Il 21 luglio 2017 in Cittadella i due sfogliano alcune carte, riguardanti alcuni candidati, controllano alcune posizioni e Romeo è attirato da un nome in particolare, segnalato da un politico, De Vona pone un problema dicendo che i candidati, durante la settimana successiva, sarebbero stati esaminati dalla stessa commissione che, nelle due sedute precedenti aveva effettuato un taglio notevole del numero di idonei, per come gli era stato riferito da una componente della commissione di Valutazione . Romeo si interessa anche ad altri nomi, specificando che gli erano stati segnalati perché interessano ad Oliverio. De Vona suggerisce di intervenire il prima possibile sui nominativi per evitare che una volta passata alla commissione non si potesse più procedere favorevolmente, aggiungendo esplicitamente che sarebbe servita “la spinta”. Questo argomento viene ripreso da De Vona e dall’ex governatore Oliverio che fa una considerazione sul fatto che la presidente della commissione mantiene un comportamento rigido, solo perché ha interesse a sistemare alcuni candidati “suoi”.
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