I revisori dei conti bacchettano il Comune di Vibo: “Si salvaguardino gli equilibri di bilancio”

In una relazione si invita Palazzo Razza ad attenzionare le “carenze organizzative che in parte hanno consentito il verificarsi in parte di debiti fuori bilancio risalenti al passato"
comune vibo

I revisori dei conti del Comune di Vibo non vanno certo per il sottile nell’esprimere il giudizio sulle attività economico-finanziarie dell’ente. Pur dando parere favorevole al riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio e alla variazione di bilancio deliberate dal Consiglio comunale il 19 giugno scorso, l’organismo guidato dal presidente Tonino Daffinà e dai componenti Elisabetta Michienzi e Giuseppe Gullì, sotto il profilo contabile bacchetta la struttura dirigenziale. Infatti nella relazione si invita Palazzo Razza ad attenzionare le “carenze organizzative che in parte hanno consentito il verificarsi di debiti fuori bilancio risalenti al passato, come le centinaia di Sentenze di condanna dell’Ente (spesso in contumacia), per risarcimento danni o condanne per gare d’appalto espletate e lavori non effettuati che per il Comune di Vibo Valentia sembra un fatto fisiologico, della gestione ordinaria dell’Ente”.

Le “situazioni anomale”

Le “situazioni anomale”

Ulteriore invito è quello di eseguire “un attento monitoraggio dell’attività dell’Ente al fine di disporre una rapida correzione per la salvaguardia degli equilibri finanziari e verificare nell’immediatezza le responsabilità dei soggetti che eventualmente hanno consentito il verificarsi dell’anomalia”.

L’ulteriore ‘consiglio’ è quello di monitorare, tramite i responsabili dei diversi settori, tutte quelle “situazioni anomale che se non istruite, valutate e seguite rispettando l’iter giuridico tempestivamente creerà una situazione continua di squilibrio e di insostenibilità al bilancio dell’Ente” e infine di pretendere periodicamente sempre da parte dei responsabili dei vari settori una “rendicontazione periodica di situazioni anomale al fine, di evitare nel breve periodo almeno una diminuzione di oneri per interessi, spese giudiziali, rivalutazione monetaria ed in generale i maggiori esborsi conseguenti a ritardato pagamento di forniture o altro in quanto in questo caso nessuna utilità ed arricchimento può conseguire all’Ente, ma rappresentano un ingiustificato danno patrimoniale del quale devono rispondere coloro che con il loro comportamento lo hanno determinato”.

Messe in risalto una serie di mancanze

In più viene ricordato come l’ente, al 31 dicembre 2022 ha effettuato accantonamenti del risultato di Amministrazione per fondo passività potenziali e Fondo Contenzioso, che consentono di far fronte all’importo dei debiti fuori bilancio mentre per quanto riguarda l’importo di 15.299 euro, è richiesto apposito stanziamento nel bilancio di previsione 2023-2025. Insomma, per come traspare, dal documento vengono messi in risalto una serie di mancanze che nel caso in cui non dovessero essere sanate rappresenterebbero un serio problema finanziario per l’ente che sta cercando di evitare il secondo dissesto consecutivo (tra l’altro è di ieri la visita in tal senso, del sindaco Limardo e dell’assessore al Bilancio, Nardo, presso il ministero dell’interno) a seguito della sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti e l’approvazione della proposta di un nuovo piano di riequilibrio pluriennale.

Al riguardo i revisori dei conti sottolineano che, partendo dal fatto che i debiti fuori bilancio sono una delle cause principali di pesanti squilibri finanziari da risanare, per il principio contabile dedicato alla “gestione del bilancio”, tale debito per essere riconoscibile deve essere certo, liquido, definito nel suo ammontare ed esigibile nel senso che sia stata fissata la scadenza del pagamento e che non sia subordinato a condizione. Questo perché ogni debito fuori bilancio è una sopravvenienza passiva mancando dell’impegno di spesa e il Consiglio Comunale può prevedere tra le spese l’accantonamento di risorse a fondi per passività potenziali, cosa che, comunque, il Comune di Vibo Valentia “ha svolto”. (f.p.)

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