Sono circa 7mila anime che vivono da anni nella precarietà e nell’incertezza più assoluta. Madri e padri di famiglia ‘parcheggiati’ da anni presso enti pubblici e privati e Ministeri. Stiamo parlando dei tirocinanti calabresi, il cui futuro è da anni in bilico e allo stato attuale sembra che lo sia in maniera definitiva.
La ‘spina nel fianco’ dei lavoratori
La ‘spina nel fianco’ dei lavoratori
“La spina nel fianco – scrivono i lavoratori in una nota risponde al nome dell’attuale presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che ha retto la propria campagna elettorale sull’impegno concreto di risolvere in maniera definitiva questa incresciosa vertenza ed esprimendo a più fasi la propria contrarietà a ogni forma di precarietà lavorativa durante il proprio mandato qualora fosse stato eletto. Tutto ciò avveniva nei mesi scorsi con tanto di post pubblicati sulla propria pagina Facebook e sui maggiori quotidiani della Calabria supportato dal proprio collega di partito Francesco Cannizzaro”.
“Eterno status di fantasmi”
I tirocinanti, però, non sono mai rimasti con le mani in mano e si sono spesso fatti portatori di varie iniziative pacifiche per “sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo il loro eterno status di fantasmi per il semplice fatto che il proprio tirocinio non era un vero e proprio rapporto di lavoro ma una fraudolenta forma di schiavismo e di violazione dei loro diritti di comuni cittadini e che si perpetuava da anni”.
“Da Occhiuto una vera e propria chiusura”
“Le nostre speranze e aspettative – proseguono i tirocinanti – hanno trovato invece una barriera e anzi una vera e propria chiusura nella persona di Roberto Occhiuto che si è impegnato invece concretamente verso altre categorie di lavoratori precari manifestando disprezzo e anzi vergogna nei nostri confronti, mutando la propria opinione da pro a contro l’intera categoria di cui in precedenza alla propria elezione si era fatto realmente portavoce e al dir del vero un impegno del genere non si era mai visto da anni e anni da alcun esponente politico governativo oppure regionale”.
Il futuro non sembra roseo
Secondo i lavoratori “soltanto una mente laboriosa poteva partorire un estremo rimedio pensando che fosse risolutivo della vertenza, invece si è dimostrato puramente fallimentare”. I tirocinanti calabresi degli enti pubblici e privati termineranno la propria ennesima proroga di tirocinio a novembre di quest’anno e nulla di favorevole sui loro destini persiste allo stato attuale mentre la categoria dei tirocinanti calabresi ministeriali è stata coinvolta in una complessa procedura concorsuale sparita da ogni radar”.