Prosegue il dramma dei 7000 tirocinanti calabresi, padri e madri di famiglia, lavoratori disoccupati e appartenenti all’ex bacino della mobilità in deroga, che operano presso Enti pubblici e privati e presso i ministeri della Giustizia, dell’Istruzione e dei beni e delle attività culturali e per il turismo. Reclamano il diritto al lavoro dopo anni di tirocinio prestato senza alcun diritto contributivo e previdenziale.
Dopo l’incontro dello scorso 7 settembre con le principali sigle sindacali (Uil, Cgil, Cisl) e l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, nei giorni scorsi è stato redatto un comunicato indirizzato al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, in cui si parla di un ipotetico “incontro per trattare appunto la vertenza tirocinanti”. “L’impressione – si legge nella nota – è che per i tirocinanti calabresi si prospetta un futuro sempre più vicino sulla strada dopo anni di competenze acquisite nei settori in cui hanno prestato servizio. Pertanto per queste persone oltre al danno, si prospetta una clamorosa beffa”.
Dopo l’incontro dello scorso 7 settembre con le principali sigle sindacali (Uil, Cgil, Cisl) e l’assessore regionale al Lavoro, Fausto Orsomarso, nei giorni scorsi è stato redatto un comunicato indirizzato al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, in cui si parla di un ipotetico “incontro per trattare appunto la vertenza tirocinanti”. “L’impressione – si legge nella nota – è che per i tirocinanti calabresi si prospetta un futuro sempre più vicino sulla strada dopo anni di competenze acquisite nei settori in cui hanno prestato servizio. Pertanto per queste persone oltre al danno, si prospetta una clamorosa beffa”.