di Maria Teresa Improta – Sono in presidio da giorni davanti la clinica Misasi di Cosenza. Chiedono chiarezza sul proprio futuro. Da oggi sono state loro rinnovate le ferie forzate, in attesa dell’esito della trattativa in corso con il gruppo iGreco che ad aprile ha acquisito le case di cura Misasi e San Bartolo di proprietà della famiglia Morrone. Si tratta di circa 30 lavoratori, tra ausiliari, usceri, centralinisti, addetti al laboratorio analisi, radiologia e farmacia. Hanno un’età media che supera i 55 anni e sono stati assunti da oltre 15 anni. Per ora, sembrerebbe, che in pochi mesi i dipendenti in forze nelle due strutture convenzionate da 161 siano passati a 109.
I lavoratori delle cliniche in protesta
I lavoratori delle cliniche in protesta
“Eravamo in cassa integrazione al 30%, – spiegano mentre protestano davanti alla clinica Misasi – dall’arrivo de iGreco siamo passati al 100%, a zero ore. Abbiamo appreso che vogliono licenziare altre 51 persone. Dicono che loro hanno più strutture e possono utilizzare quei lavoratori per svolgere le nostre mansioni. Ignorano però che la Misasi è stata accreditata per offrire dei servizi che non possono essere aboliti, altrimenti significa che Regione Calabria, e di conseguenza l’Asp di Cosenza, stanno pagando per portineria, centralino, laboratori che in realtà non sono operativi. Hanno interrotto servizi che vengono loro retribuiti, creando disagi ai pazienti. Il budget annuale che ricevono è di circa 4 milioni e 400mila euro. Stiamo chiedendo a squarciagola alle istituzioni di vigilare, di controllare quanti dipendenti stanno effettivamente lavorando e per quante ore. Io ho 63 anni, chi mi prende a lavorare ora? Il nostro posto ce lo siamo sudati ed è un diritto che rivendichiamo. In più l’Inps ci ha detto che la cassa integrazione è parziale, visto che stiamo percependo poche centinaia di euro, vorremmo capire il resto dei soldi chi dovrebbe saldarlo?”.
La vertenza in corso
Il 6 dicembre alle 15:30 si terrà un nuovo incontro tra sindacati e proprietà nella sede di Confindustria. Al tavolo saranno presenti i referenti del gruppo iGreco. La proprietà, dal suo canto, non intende rilasciare dichiarazioni in merito, ma garantisce che al termine della concertazione tra le parti renderà pubbliche le decisioni e i provvedimenti che saranno applicati per risanare l’azienda.