di Antonio Battaglia – Servono rinforzi e anche con urgenza, perché ora la classifica comincia a far paura. Il Cosenza non dà continuità alla striscia di tre pareggi consecutivi e perde un’altra partita al “Marulla”, la quinta sulle otto complessive. A uscire col bottino pieno questa volta è la capolista Empoli, che non ha mai perso il controllo del match nonostante le due traverse colpite dai silani. A nulla sono serviti i quattro attaccanti messi in campo da Occhiuzzi nel disperato tentativo di uscirne indenni: il Cosenza è l’unica squadra della cadetteria a non aver mai vinto in casa, ha il peggior attacco e galleggia nelle zone basse della classifica. Il calciomercato invernale, in tal senso, arriva come autentico deus ex machina. O almeno, si spera.
Primo tempo
Primo tempo
Occhiuzzi, con gli uomini contati tra infortuni e assenze, si affida al tandem offensivo Gliozzi-Sacko con Bahlouli in versione trequartista. Sulla fascia destra, complici le defezioni di Corsi e Bittante, spazio al giovane Bouah, mentre in mezzo al campo Kone parte dal 1’ al fianco di Petrucci. In avvio di gara è l’Empoli a provarci subito con grande determinazione: al 2’ Idda è costretto ad anticipare provvidenzialmente Matos sul cross insidioso di Bajrami, mentre cinque minuti dopo è Falcone a mandare in corner una bella conclusione dal limite di Olivieri. Dopo un inizio in sordina, il Cosenza comincia a prendere le misure ai toscani e prova a impostare la manovra nel tentativo di trovare spazi in avanti. Al 17’ un lancio lungo per Sacko mette in difficoltà Brignoli, costretto a scontrarsi con Casale, mentre dieci minuti dopo lo stesso attaccante francese rossoblù colpisce la traversa con un colpo di testa su corner perfetto di Bahlouli.
La squadra di Occhiuzzi preme sull’acceleratore occupando stabilmente la metà campo avversaria e al 33’ è ancora Sacko a rendersi pericoloso con un tiro a giro che finisce di pochissimo a lato. Al 38’ ancora ghiotta chance per i Lupi, con un buon destro al volo di Bouah che finisce sul fondo. Nel finale, la squadra toscana cresce e al 38’ crea un brivido con una iniziativa personale di Matos, che con una veronica supera Idda e conclude verso lo specchio chiamando Falcone all’intervento. E’ solo il preludio al gol, che arriva all’ultimo istante della prima frazione: l’arbitro ravvisa un fallo in area di Tiritiello su Matos e comanda il penalty, poi realizzato da Olivieri.
Secondo tempo
Occhiuzzi manda in campo Sueva e Carretta e passa al 4-4-2, ma sono gli ospiti a creare il primo brivido della ripresa con un destro dalla distanza di Stulac che chiama Falcone all’intervento con i pugni. L’Empoli fa circolare il pallone costringendo il Cosenza ad aspettare nella propria trequarti, ma i ritmi sono molto bassi. Al 60’ Dionisi inserisce La Mantia, che dopo soli sei minuti impensierisce la retroguardia rossoblù con un destro da posizione defilata che termina sul fondo. Al 67’, è Matos a sfiorare il gol con una conclusione al volo che finisce di poco alta sopra la traversa.
La mediana a due del Cosenza lascia molti spazi sulla trequarti che l’Empoli sfrutta saggiamente con Bajrami e Matos. Girandola di cambi per parte: sponda ospiti dentro Moreo e Damiani, tra i padroni di casa Petre e Kone. Al 74’, la ghiotta occasione capita sui piedi di Vera, la cui conclusione viene deviata da un difensore avversario sulla traversa. Occhiuzzi si gioca il tutto per tutto schierando una squadra super offensiva, ma al minuto 89 l’Empoli chiude i conti con Mancuso, che viene imbeccato in profondità da La Mantia e solo davanti a Falcone non sbaglia. E’ il colpo che uccide definitivamente le speranze del Cosenza, che non riesce a sfatare il tabù “Marulla”.