Il calcio vince sempre: la storia di Simone, 14enne aggredito allo stadio di Crotone

di Antonio Battaglia – Calcio e violenza, un binomio ormai inscindibile da diverso tempo. A farne le spese sono arbitri, calciatori e tifosi, spesso con la complicità o il semplice disinteresse dei club di ogni categoria.

Colpa, superfluo sottolinearlo, di un modus operandi notoriamente “italiota”: minimizzare sui problemi e non proporre soluzioni concrete.

Colpa, superfluo sottolinearlo, di un modus operandi notoriamente “italiota”: minimizzare sui problemi e non proporre soluzioni concrete.

Si è giunti ad una situazione in cui questo sport è da considerarsi un vero e proprio sistema economico, che muove le sorti delle società e delle leghe professionistiche. Potenziare le strutture, garantire più sicurezza e in genere mostrare tolleranza zero per violenti e facinorosi nelle curve devono essere, dunque, obiettivi da perseguire il prima possibile.

L’ultima scena da far west è avvenuta lo scorso 26 ottobre allo stadio “Ezio Scida” di Crotone: durante la partita di campionato tra i rossoblu e il Venezia, un uomo ha aggredito in Curva Sud un ragazzino “colpevole” di vestire la maglia nerazzurra dell’Inter. Il minorenne ha ricevuto uno schiaffo solo perché, a detta del barbaro individuo, non sarebbe dovuto entrare nello stadio con quella divisa.

Dopo qualche giorno, grazie anche alla lodevole collaborazione della società pitagorica, il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di Daspo per tre anni nei confronti del responsabile del vile gesto: la denuncia è riconducibile ai reati di percosse, violenza privata e minaccia.

Molte le testimonianze d’affetto nei confronti di Simone, che ieri ha potuto realizzare un autentico sogno: il presidente Gianni Vrenna e il direttore generale Raffaele Vrenna, infatti, lo hanno invitato ad assistere al loro fianco in occasione della gara di campionato contro il Perugia. Il ragazzo ha avuto modo, inoltre, di assaporare il campo di gioco in un inedito pre-partita: “Appena arrivato allo stadio, sono stato accolto dal Responsabile della Comunicazione che, in compagnia degli steward, mi ha condotto sul prato verde” il racconto di Simone in esclusiva ai nostri microfoni.

Un mondo fino a quel momento inaccessibile e spalancatosi meravigliosamente davanti agli occhi di un piccolo tifoso: “Mi sono seduto in panchina e ho potuto conoscere l’allenatore Stroppa, una persona molto gentile. Successivamente, mi sono spostato in tribuna col Presidente e con Antonio Galardo, che durante la partita mi spiegava alcune tattiche. E’ stato bello esultare con loro ai gol del Crotone”.

Un’accoglienza con tutti i crismi: “La società pitagorica è stata gentilissima a donarmi la maglietta rossoblu di Molina, oltre a quella away consegnatami dal gruppo di tifosi “Antonio Con Noi”.” Il 2-3 finale, però, ha sporcato una giornata memorabile: “I dirigenti erano arrabbiati per la sconfitta. Nei minuti finali c’è stata grande ansia, la partita in effetti si poteva pareggiare”.

Prima di salutarci, Simone ha un desiderio da rivelarci: “Se si impegna, il Crotone può dire la sua nella corsa al primo posto. E io lo spero davvero: desidero il meglio per la squadra della mia città”. In conclusione, riportiamo un messaggio scritto dal ragazzo sul suo profilo facebook: “Il calcio è per tutti. Se ami il calcio non ci sono differenze di maglie perché devi amare tutte le squadre”.

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