“Ho avuto modo di constatare, a partire dagli inizi degli anni 2000, che uno dei fenomeni più diffusi in Calabria per diffondere il concetto di ‘ndrangheta è quello delle canzoni”. Lo ha dichiarato, durante un’audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, il colonnello Gerardo Lardieri, in merito al fenomeno dell’apologia delle associazioni mafiose in alcuni centri della Calabria. Lardieri, consulente della Commissione, ha raccontato di quando, agli inizi degli anni 2000, “stavo al Ros di Reggio e mi interessavo – per delega – della Dda di Reggio Calabria alla cattura di due latitanti di Rosarno, tra i trenta più pericolosi a livello italiano”.
“Minacce alla popolazione”
“Minacce alla popolazione”
Il colonnello Lardieri – come riporta l’Adnkronos – ha aggiunto che, girovagando nei piccoli centri, “nei mercati vendevano canzoni, cd dove i latitanti cantavano, era la loro voce. Canzoni in cui raccontavano la loro latitanza, ‘costretti’ dallo Stato a fuggire e non vedere i loro cari. Ma anche fatti realmente accaduti. Questi brani – ha concluso Lardieri – erano anche messaggi che mandavano alla popolazione, delle minacce”.