Il comunista Marco Rizzo demolisce Fedez e il ddl Zan: “Confondono i diritti con i loro desideri”

"Fedez è il nulla e nel nome dei diritti civili la sinistra italiana ha buttato a mare i diritti sociali: lavoro, casa, salute e scuola"

Tra i pochi veri comunisti rimasti in circolazione, autentico uomo e politico di sinistra, Marco Rizzo, segretario del Partito comunista italiano, demolisce in un’intervista rilasciata a “La Verità” Fedez e il ddl Zan. “Fedez? E’ il nulla” mentre secondo Rizzo con il ddl Zan “la sinistra confonde i diritti con i suoi desideri”. In piena emergenza economica, con lo sblocco dei licenziamenti che rischia di far scoppiare una bomba sociale, il Pd insiste sul ddl Zan. E’ davvero questa la priorità di certa sinistra che ha messo da parte i diritti dei lavoratori? “In realtà – sostiene il segretario del Pci – questa insistenza non è una novità introdotta da Enrico Letta. Se vogliamo dirla tutta, la mutazione genetica della sinistra italiana inizia negli anni Settanta, con l’ avvento del femminismo e dell’ecologismo da salotto. Nel nome dei diritti civili hanno buttato a mare i diritti sociali: il lavoro, la casa, la salute, la scuola”.

Il sovranismo di “cartone” di Salvini e la sinistra liberista

Il sovranismo di “cartone” di Salvini e la sinistra liberista

Quei diritti sociali sono stati abbandonati alla destra? “Destra e sinistra – risponde Rizzo – sono due facce della stessa medaglia: è il partito unico liberista. Quello di Salvini è un sovranismo di cartone: ieri inneggiava alla Russia, oggi candida un banchiere come Draghi al Quirinale. Quanto alla finta sinistra, propongo di approfondire: facciamo un’ analisi di quanto è successo il primo maggio. Intanto cominciamo notando un fatto sconvolgente: in piazza San Giovanni c’era un palco del sindacato confederale sponsorizzato da Eni e Banca Intesa. Rendiamoci conto. Mio padre, operaio a Mirafiori, mi diceva: quando il padrone ti dà ragione, vuol dire che stai sbagliando qualcosa. E oggi il padrone sono le multinazionali globalizzate e le duemila aziende italiane con la residenza fiscale all’ estero. Dopo quello che ho visto, non venitemi a dire che la Cgil è di sinistra”.

“Fedez di sinistra? Allora chiamatemi comunista e basta”

Bocciato senza appello il rapper Fedez, simbolo della sinistra da salotto e dei comunisti con il rolex. Salito alla ribalta della cronaca con il discusso discorso in diretta nazionale durante il Concertone del primo maggio. “Poteva dire che abbiamo perso un milione e mezzo di posti di lavoro: non l’ ha detto. Poteva dire che ogni giorno ci sono tre infortuni mortali sul lavoro: non l’ ha detto. Poteva dire che le multinazionali non pagano le tasse: non l’ ha detto, forse perché è testimonial di Amazon. Io non sapevo nemmeno chi fosse. La sera del primo maggio mi sono informato, sono andato a sentirmi il suo pensiero. Ebbene, è il nulla. Se Fedez è di sinistra, allora io non sarò mai più di sinistra. Chiamatemi comunista e basta. Con questa gente neanche un caffè. Anzi, sono fiero di essere loro nemico”.

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