Il Consiglio comunale di Catanzaro va deserto, mal di pancia a sinistra e allarme rosso per Fiorita

La seconda seduta è andata deserta per la mancanza del numero legale. Ecco cosa sta accadendo dietro le quinte. Lunedì si ritorna però in Aula ma per parlare di stadio

Il campanello d’allarme era già suonato nella seduta di ieri. Proseguono i “mal di pancia” più o meno celati tra le viscere della maggioranza o presunta tale che regge le sorti dell’Amministrazione Fiorita. L’allarme è risuonato ancora più forte nella mattinata di oggi. La seduta del Consiglio comunale convocata dal presidente Gianmichele Bosco è andata deserta per la mancanza del numero legale. Tutto rinviato a data da destinarsi. In Aula erano presenti la segretaria generale Vincenzina Sica, il vice sindaco Giusi Iemma e pochi altri. Vuoti i banchi del centrosinistra con i consiglieri comunali di maggioranza che hanno disertato in blocco la seconda convocazione. Il presidente Bosco ha quindi dichiarato chiusa la seduta che avrebbe dovuto proseguire il dibattito di ieri e affrontare una pratica urbanistica e una serie di debiti fuori bilancio. Nulla di tutto ciò.

La Lega: “La (ex) maggioranza scappa dalle responsabilità”

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Tra i banchi del Consiglio comunale erano presenti solo in tre: Eugenio Riccio, Lea Concolino e Manuel Laudadio. In pratica quasi l’intero gruppo della Lega. “Dopo la pesante déblacle di ieri, è arrivata un’altra sonora batosta per l’Amministrazione Fiorita. La seduta odierna del Consiglio comunale – scrivono in una nota i componenti catanzaresi del Carroccio – non si è celebrata per la mancanza del numero legale. Nonostante l’ennesimo atto di responsabilità del gruppo Lega, unica forza presente in Aula, l’intero schieramento del sindaco Fiorita ha clamorosamente disertato”. Per la lega si tratta di una figuraccia. “Non ricordiamo un precedente così infausto nella storia recente del Comune di Catanzaro. La coalizione Fiorita invece di risolvere i problemi dei cittadini deliberando sulle pratiche attese da mesi (se non anni) scappa dai propri doveri. Quando si abbinano presunzione, incapacità amministrativa e irresponsabilità i risultati sono disastrosi e sono sotto gli occhi di tutti. Ieri avevamo chiesto le dimissioni del primo cittadino perché non disponeva dei numeri in Aula in prima convocazione. Non li ha avuti nemmeno in seconda, quando sarebbero bastati solamente undici voti. È inutile aggiungere altro: Fiorita prenda atto che così non si può andare avanti”.

Malumori a sinistra

Dietro le quinte del Consiglio comunale serpeggiano molti malumori. Il sindaco si sta muovendo su un sottilissimo e fragilissimo filo per allargare la maggioranza. L’obiettivo è quello di creare l’agognato “campo largo” ma fin qui ogni tentativo è fin qui naufragato. Talerico non vuole dialogare con Donato e continua a lanciare frecciate, il Partito democratico fatica a mettere insieme i due ex candidati a sindaco, l’ala sinistra di Fiorita comincia a essere insofferente a questa situazione e manda altrettanti segnali non certo rassicuranti. C’è chi punta al restyling della giunta con un corposo rimpasto di assessori, chi invece spinge per un ricambio della burocrazia, chi a entrambe le cose per una maggiore controllo della macchina comunale. Un clima di confusione che rende necessaria la convocazione immediata di un’interpartitica. La resa dei conti non è più rinviabile.

Lunedì nuovamente in Aula

Lunedì ne sapremo di più perché il Consiglio comunale tornerà a riunirsi, in seduta urgente ed in prima convocazione, proprio il 29 maggio, alle ore 8.30, ed in seconda il giorno successivo, alle ore 15, per trattare un unico argomento all’ordine del giorno. L’assemblea sarà chiamata a discutere la proposta inerente gli adempimenti in merito ai lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione dello Stadio Ceravolo. Il Presidente del Consiglio, Gianmichele Bosco, a seguito della conferenza dei capigruppo, ha specificato che gli argomenti non trattati nell’ultima seduta dell’assise saranno, invece, nuovamente calendarizzati per la successiva seduta utile.  

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