Il Consiglio dei ministri approva il “decreto lavoro”, ecco tutte le misure

Dai 5,4 miliardi per l'esordio dell'Assegno di inclusione, che con l'addio al Reddito di cittadinanza arriverà dal 2024, al taglio del cuneo fiscale
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro. Per quanto riguarda i “contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete nella norma perché l’obiettivo non era certo quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative”, ha detto il ministra del lavoro Marina Elvira Calderone al termine del cdm.

“Un governo di legislatura”

“Un governo di legislatura”

“Questo è un governo di legislatura, i nostri non sono interventi spot, hanno una una visione”, ha aggiunto Calderone a chi le chiede delle critiche avanzate sul fatto che il provvedimento sul lavoro sia senza una visione. “Abbiamo approvato il pacchetto lavoro – ha aggiunto il ministro italiana. In una giornata dedicata al governo e ai lavoratori, anche il governo ha introdotto dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è l’introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l’assegno di inclusione. Credo che sia intervento di ampio respiro, si tratta di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare”, ha aggiunto.

Il provvedimento

Dai 5,4 miliardi per l’esordio dell’Assegno di inclusione, che con l’addio al Reddito di cittadinanza arriverà dal 2024, al taglio del cuneo fiscale che sale di altri quattro punti per il periodo da luglio a novembre di quest’anno, raggiungendo i 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e i 7 punti fino a 25 mila. Ma anche più fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati (beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette), per i lavoratori con figli: il tetto sale a 3mila euro. Sono le novità dell’ultima bozza del decreto lavoro del primo maggio. Ecco i punti del provvedimento sul tavolo del consiglio dei ministri.

  • CUNEO. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo per cinque mesi (non più otto come nell’ipotesi iniziale) aumenterà di altri quattro punti: per i periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023, la misura dell’esonero salirà dagli attuali due punti a sei punti per i redditi fino a 35mila euro e dagli attuali tre a sette punti per i redditi fino a 25mila euro.
  • WELFARE AZIENDALE. Solo per il 2023, la bozza indica che “non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze” di acqua, luce e gas, fino a 3 mila euro.
  • ASSEGNO DI INCLUSIONE. Arriverà dal primo gennaio 2024, come misura di “contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale”, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e che potrà arrivare a 500 euro al mese (630 euro se composta da over 67 o con disabili gravi), cui aggiungere 280 euro mensili se vivono in affitto. Verrà erogato per diciotto mesi e potrà essere rinnovato, dopo lo stop di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Necessario essere residenti in Italia da almeno cinque anni e avere un Isee non superiore a 9.360 euro. Per avere il beneficio si dovrà iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl).
  • STRUMENTO DI ATTIVAZIONE AL LAVORO. Per gli occupabili partirà dal primo settembre 2023. La partecipazione a corsi di formazione, di qualificazione professionale o a progetti utili alla collettività diventa vincolante. Il beneficio sarà di 350 euro e al massimo per dodici mesi, non rinnovabili.
  • INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI. Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, sarà riconosciuto, per dodici mesi, l’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8 mila euro annui (al 50% se a tempo determinato o stagionale).
  • CONTRATTI A TERMINE. In arrivo meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno (fino a dodici mesi non sono richieste) e non oltre i 24 mesi: le causali sono affidate ai contratti collettivi o, in attesa della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva (in questo caso comunque entro il 31 dicembre 2024).
  • VOUCHER. Si alza la soglia delle cosiddette prestazioni di lavoro occasionale da 10mila a 15mila euro per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento.    
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