Il Covid-19 è stato un virus devastante per l’Italia. Una pandemia che ha sconvolto il Paese per oltre due mesi e che ora lascia cicatrici profonde sul tessuto socio-economico, a forte rischio a causa del prolungato lockdown.
In questi giorni, vedendo i risultati dei nuovi casi positivi, appurando la minore intensità patogena del virus, con gli ospedali che si svuotano e i guariti che si moltiplicano, tanti italiani si chiedono se il Covid non sia sparito, o almeno, non si sia mutato in un virus meno aggressivo e letale di quello che ha seminato di paura e di morte l’Italia intera. E sono comuni tutti gli interrogativi che ci si pone e per i quali si esigono risposte chiare. E’ pericoloso? Il peggio è passato? Sta sparendo per il caldo? Tornerà? E se tornerà, sarà violento? Ma la chiarezza non arriva e la confusione la fa da padrone. Le risposte sono le più disparate. Sembra che ognuno dica la sua e che tutti ne abbiano prova scientifica. Come colui che ha scatenato le polemiche, Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, che nelle scorse ore ha affermato come “clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più”.
In questi giorni, vedendo i risultati dei nuovi casi positivi, appurando la minore intensità patogena del virus, con gli ospedali che si svuotano e i guariti che si moltiplicano, tanti italiani si chiedono se il Covid non sia sparito, o almeno, non si sia mutato in un virus meno aggressivo e letale di quello che ha seminato di paura e di morte l’Italia intera. E sono comuni tutti gli interrogativi che ci si pone e per i quali si esigono risposte chiare. E’ pericoloso? Il peggio è passato? Sta sparendo per il caldo? Tornerà? E se tornerà, sarà violento? Ma la chiarezza non arriva e la confusione la fa da padrone. Le risposte sono le più disparate. Sembra che ognuno dica la sua e che tutti ne abbiano prova scientifica. Come colui che ha scatenato le polemiche, Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, che nelle scorse ore ha affermato come “clinicamente il nuovo coronavirus non esiste più”.
Il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico (Cts) Franco Locatelli ha replicato stizzito: “Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo. Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus”.
Poi, il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassettii ha incalzato sostenendo che il virus “potrebbe ora essere diverso: la potenza di fuoco che aveva due mesi fa non è la stessa potenza di fuoco che ha oggi”.
Ed ecco che a fare ordine tenta l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Michael Ryan, capo del programma per le emergenze sanitarie dell’OMS, ha commentato le polemiche italiane così: “Dobbiamo essere estremamente attenti a non dare l’impressione che d’un tratto il virus, di sua volontà, abbia deciso di diventare meno patogeno. Non è affatto il caso di dare questa impressione. Questo è ancora un virus killer. Ci sono migliaia di persone che ogni giorno muoiono, ma noi lo combattiamo meglio. Non è interesse di un virus – ha ricordato – uccidere tutti coloro che infetta, lo abbiamo visto con i bambini, ma la contagiosità e la severità non sono cambiate. In totale “abbiamo adesso più di sei milioni di casi di Covid-19 nel mondo e abbiamo già perso 370 mila persone”.