Dopo Reggina, Spal e Cremonese anche la capolista Pisa – con diversi titolari assenti causa Covid – espugna il “Marulla” e getta nello sconforto il Cosenza, capace di conquistare appena due punti nelle ultime otto partite. 0-2 il risultato finale di un match che ha svelato ancora una volta tutti i limiti della squadra costruita da Goretti e Guarascio, peggior attacco e seconda peggior difesa del campionato. Torna a sorridere il Crotone di Modesto, che coglie un importante successo nello scontro diretto con il Pordenone e accorcia sulla zona play-out. I rossoblu approcciano bene e vanno in vantaggio di due reti, poi i neroverdi accorciano con un rigore realizzato da Butic ma vengono asfaltati nella ripresa da un Crotone forte anche della superiorità numerica e capace di calare il poker. Complessivamente bene anche la Reggina di Toscano, che al suo ritorno sulla panchina amaranto ottiene un punticino sul terreno del Como. Un tempo per parte nella sfida del Sinigaglia, con la Reggina brava a passare in vantaggio nella prima frazione per poi subire nella ripresa il pari e l’arrembaggio di un Como sprecone e incapace di sfruttare la superiorità numerica dopo l’espulsione di Cionek.
Il match del Cosenza
Il match del Cosenza
I rossoblu si rendono da subito aggressivi e mettono paura al Pisa con Millico, che colpisce il palo dopo quattro minuti. Alla prima vera chance, però, a segnare è il Pisa con Touré che deposita un rete una respinta di Matosevic. La partita è equilibrata e le occasioni rilevanti nelle rispettive aree sono poche, ma il Pisa sfiora due volte il gol con Masucci a fronte di un Cosenza reattivo solo a ridosso dell’intervallo. All’inizio della ripresa i toscani aumentano le marcature con il calcio di rigore realizzato da Cohen, generando la reazione rossoblù che tuttavia si rivela abbastanza sterile. Il Pisa, infatti, mantiene l’ordine in fase difensiva e concede pochissimi spazi ai silani, che si rendono pericolosi nel finale con una conclusione di Florenzi che finisce sull’esterno della rete e un mancino di Gori che si spegne alto.
Il match della Reggina
Avvio determinato degli amaranto che, dopo due buone occasioni da rete, sbloccano il match al quarto d’ora con Rivas che si avventa su una respinta di Facchin e deposita in porta. I lariani alzano decisamente il baricentro e al 24’ sfiorano il pari con un colpo di testa di La Gumina che termina di poco alto. Il match è combattuto e al 32’ Bianchi va vicino al raddoppio con un bel colpo di testa, mentre poco dopo Cerri tutto solo manda a lato. Nella ripresa la squadra di Toscano comincia con piglio aggressivo, ma a sfiorare il gol è il Como con un piattone da pochi passi di Arrigoni che termina alto. Al 55’ il Como pareggia grazie a un calcio di rigore realizzato da Cerri e chiama la reazione dei reggini, che al 64’ si rendono pericolosi con una conclusione di Bellomo. Poco più tardi Facchin è costretto a un doppio intervento sui tiri di Di Chiara e Cortinovis, mentre al 73’ Gliozzi manda alto a porta praticamente sguarnita. Le squadre si affrontano a viso aperto e danno vita a numerosi ribaltamenti di fronte, con il Como che al minuto 78 va vicinissimo al gol con una conclusione al volo di Gliozzi che colpisce il palo. Nel finale i ragazzi di Toscano restano in dieci per l’espulsione di Cionek, ma resistono di fronte alle insistenti scorribande offensive del Como e tornano a casa con un punto.
Il match del Crotone
La squadra di Modesto inizia bene e passa in vantaggio già al nono minuto di gioco grazie a un calcio di rigore, concesso dall’arbitro Ayroldi per un fallo di Camporese su Kargbo, e trasformato da Maric con un tiro angolato. Il Crotone insiste e al 19’ va sul 2-0con un bel destro al volo di Borello su torre di Canestrelli. Il Pordenone ha il merito di non arrendersi dopo il doppio colpo e accorcia le distanze al minuto 26: Cambiaghi subisce fallo da Giannotti e l’arbitro indica il dischetto, con Butic che spiazza poi Festa. I friulani, però, rimangono in dieci causa doppia ammonizione comminata a Falasco e a ridosso dell’intervallo Perisan è costretto a distendersi per respingere una bella conclusione di Kargbo. Forti anche della superiorità numerica, i rossoblu dilagano nella ripresa con Kargbo e Maric sugli scudi. Il resto è ordinaria amministrazione del match per i rossoblù, a fronte di un Pordenone incapace di costruire. (an.bat.)