di Antonio Battaglia – Un derby per il riscatto. Divisi da poco più di 70 chilometri, ma accomunati da una storica amicizia e, soprattutto, dal fatto di attraversare un delicato momento di difficoltà. Catanzaro e Vibonese si affronteranno domani in una gara dai mille intrecci, che mette in palio tre punti pesantissimi per morale e classifica. 90 minuti carichi di tensione e grande trepidazione da ambo le parti, attese da una immediata svolta.
Il déjà-vu in casa giallorossa
Il déjà-vu in casa giallorossa
Il Catanzaro arriva a questa sfida nel pieno di una crisi che ricalca pienamente quella vissuta tre mesi fa, quando alla prova amara contro il Palermo seguì il ritiro punitivo. Nel frattempo sono arrivati buoni successi ma anche alcuni risultati deludenti, frutto di prestazioni (per usare un eufemismo) altalenanti. Al 6 febbraio, quarta giornata di ritorno, la squadra di Calabro non ha ancora una chiara identità tattica e palesa addirittura un atteggiamento di superficialità. La tifoseria chiede oramai a gran voce l’esonero dell’allenatore pugliese, il cui destino sembra essere appeso al filo del derby. Tuttavia, si sa, gli sconvolgimenti tecnici hanno bisogno di un lungo arco di tempo per mostrare i primi concreti frutti. E in questo arco di tempo, checché se ne dica, sono contemplati anche i passi falsi.
Starà dunque alla validissima squadra giallorossa, peraltro rafforzata da una buona sessione invernale di mercato, dare risposte nel derby di domenica per uscire dal tunnel della crisi. La mortificazione subita qualche giorno fa dal fanalino di coda Paganese, reduce da ben sei ko consecutivi, dovrà necessariamente essere accompagnata da umiltà e concentrazione. Il dg Foresti ha richiamato tutti sull’attenti: una strigliata in piena regola, proprio come quella di novembre. E chissà che non arrivi anche in quest’occasione una svolta decisiva, specie dal punto di vista caratteriale.
Vibonese a caccia della serenità perduta
Dalle parti del “Razza” non si respira un’aria diversa. La Vibonese, infatti, non vince una partita da più di due mesi ed è reduce da due ko consecutivi. Poche idee, precaria costruzione di gioco e morale a terra: una situazione completamente diversa rispetto all’andata del derby, quando l’undici di Galfano vantava un’impronta di gioco fondata su densità, rapidità di circolazione e buona accelerazione sulle corsie esterne. Forse il club ipponico non ha ancora metabolizzato pienamente il cambio di modulo (dal 4-3-3 al 3-5-2) o più semplicemente sta accusando un legittimo calo fisiologico, fattore peraltro comune a quasi tutte le squadre. Ciò che importa, tuttavia, è che attualmente giocatori e allenatore non riescono a uscire dalla spirale negativa. E la zona playout ora dista solo due punti.
Dall’altro lato, occorre sottolineare che resta a disposizione quasi metà campionato per recuperare il terreno perduto, con una classifica così corta da potersi permettere di continuare a sognare un posto nei playoff. Il compito della società, staff tecnico su tutti, sarà quello di gestire con pazienza questa difficile fase per riprendere quel cammino già tracciato fino a poco tempo fa. A partire da domani, quando gli ipponici si troveranno davanti un Catanzaro più quotato ma immerso nel medesimo momento di stallo. Vincere in una gara così attesa potrebbe sicuramente regalare un carico di fiducia, dando un calcio alle incertezze e ai dubbi. Serate del genere valgono il doppio, il triplo della posta in palio. Catanzaro-Vibonese sarà qualcosa in più di un semplice derby