“In Calabria, la situazione delle persone affette da patologie reumatologiche e rare è drammatica ed è ulteriormente peggiorata, anche se da tempo non siamo più investiti dal dilagare della pandemia. Esistono già da anni atti ufficiali, approvati e deliberati dalla Regione, sul tema della tutela del diritto alla cura per le persone con patologie reumatologiche e rare che bisognerebbe tenerne conto e attuarli, senza ulteriori ritardi. Il nostro appello per il futuro prossimo è quello dunque di smettere di ignorare l’esistenza della Rete Reumatologica Integrata Ospedale-Territorio Hub/Spoke, in ottemperanza agli obblighi di legge, approvata mai attuata e pubblichino al più presto i Piani Diagnostico Terapeutici Assistenziali per le patologie reumatiche quali artrite reumatoide, sclerosi sistemica, osteoporosi e spondiloartriti, redatti nel 2018 e mai approntati e di riaprire al più presto il tavolo tecnico regionale da tempo sospeso, coinvolgendo tutti i gruppi di lavoro noi compresi”. Lo afferma Rosario Pugliano, presidente dell’associazione malati reumatici della Calabria.
E lo fa in una lettera inviata al presidente della Regione, nonché commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, alla dirigente regionale del Dipartimento Salute Iole Fantozzi, all’Asp di Catanzaro e all’Azienda ‘Pugliese-Ciaccio’.
E lo fa in una lettera inviata al presidente della Regione, nonché commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, alla dirigente regionale del Dipartimento Salute Iole Fantozzi, all’Asp di Catanzaro e all’Azienda ‘Pugliese-Ciaccio’.
Vicenda “assurda” e “lacerante”
Pugliano prosegue: “Una vicenda veramente assurda e lacerante è quanto di singolare si verifica ancora presso l’ospedale Pugliese/Ciaccio di Catanzaro, nel piccolo atrio d’ingresso di Medicina Generale al quinto piano, dove dimorano ogni giorno tutti i pazienti convocati, dopo lunga lista d’attesa per essere visitati, secondo le loro patologie, passando poi ad altro piccolo spazio, sempre all’ingresso del reparto con medico specialista di turno, anche lui sofferente, costretto a gestire questo tour de force, in questi spazi miseri e pietosi”.
“Fra questi pazienti – fa sapere Pugliano – ci sono pure quelli affetti da patologie reumatiche, da noi rappresentati, chiamati per l’espletamento delle loro visite di controllo, già sofferenti in lista d’attesa da 12 mesi e più, che a loro volta, purtroppo, non sanno di subire un altro disaggio eclatante e ugualmente sofferente, nelle ultime attese di questo faticoso percorso, per il grave problema di non poter fare pipi, e liberarsi dalla necessità dello stimolo del momento , o altri bisogni fisiologici importanti per mancanza di bagni. E proprio cosi, nel momento critico dell’esigenza, il bisogno viene loro rifiutato dal personale preposto, non accessibili, giustamente, ai servizi del reparto medicina, rimandandoli, però, altrove o fra la perduta gente, trattandosi , ovviamente, di pazienti per la maggior parte fragili, non più giovani e anche claudicanti”.
“Comportamento ripugnante e intollerabile”
“Questo è quanto – prosegue Pugliano – già nel recente passato, e precisamente posta certificata del 17 marzo 2023, noi di Acalmar Calabria, abbiamo segnalato tale sconcio ai responsabili di turno e al commissario straordinario dell’Azienda Pugliese, senza ad oggi ricevere riscontro o convocazione, come richiesto, per discutere in merito al grave problema enunciato e denunciato, e naturalmente da risolvere. Ma non serve dire altro, perché proprio per risolvere questo caso pietoso, non ci vorrebbe molto e non ci vorrebbe niente, solo sapere ascoltare e onestà d’intenti. Infatti, noi abbiamo già indicato, nella precedente comunicazione, come facciamo anche adesso, di utilizzare il percorso già esistente per il paziente reumatologico, richiamando la piccola struttura già in uso da anni, dal 2017, posto all’interno dell’attuale struttura ambulatoriali, da noi a suo tempo conquistata con le nostre lotte, come ambulatorio di Reumatologia, ma poi chiuso perché utilizzato per la pandemia del Covid”.
“Adesso che la pandemia da Covid sembra passata da tempo! Purtroppo – afferma Pugliano – ad oggi la struttura rimane ancora chiusa, cosa grave, per un ‘Tabù’, o perché viene utilizzata, sempre da questa spettabile Azienda Ospedaliera, forse come deposito di non chiari motivi. Lo sanno solo lor signori, quelli che non parlano e non fanno proprio niente. E questo, è un comportamento ripugnante e intollerabile”.
“L’ammalato non è un oggetto”
Nel “prendere atto e costatazione diretta che ancora ad oggi nulla si è mosso, e niente si muove in quel corridoio dei sospiri”, il presidente dell’associazione malati reumatici della Calabria aggiunge: “Non possiamo sottrarci, proprio noi che rappresentiamo i nostri pazienti calabresi affetti da patologie reumatiche, e dove riteniamo che il diritto alla salute non debba essere garantito solo formalmente, ma anche praticamente e quindi che le Istituzioni insieme alla cittadinanza nonché gli operatori sanitari specialista e a chi effettua le prenotazioni, si prendano carico del rispetto dei valori costituzionali, anche per fare ‘pipì’. Non è possibile questa assenza di umanità, l’ammalato non è un oggetto. Noi ci battiamo a spada tratta per la difesa della salute dei malati reumatici,e per ciò che riteniamo fondamentale: affermare i diritti spesso ingiustamente calpestati delle persone malate e con disabilità”.