E’ indagato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, il terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa. L’iscrizione nel registro degli indagati da parte della procura di Milano avviene a seguito della denuncia da parte di una ragazza di 22 anni, che frequenta lo stesso liceo del figlio del politico di Fratelli d’Italia, che ha raccontato di aver incontrato il giovane La Russa in una discoteca in centro a Milano. La denuncia della ragazza da cui è partita l’indagine è stata depositata il 3 luglio in Procura, titolari dell’indagine la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Rosaria Stagnaro: già domani sentiranno la ragazza che ha presentato la denuncia. Nella denuncia, la giovane ha detto di avere assunto benzodiazepine, circostanza confermata anche dagli esami tossicologici svolti nel centro antiviolenza della Mangiagalli. Non è noto il valore del dato che indica la presenza di queste sostanze e se possano avere ‘amplificato’ l’effetto della cocaina che la giovane ha detto di avere assunto prima di avere dormito con Leonardo La Russa. Il telefono cellulare di Leonardo La Russa non risulta sequestrato.
Sono in corso intanto numerose indagini, come i riscontri sulle telecamere – quelle ancora in grado di fornire elementi utili alle indagini (la denuncia è stata presentata circa 40 giorni dopo il presunto abuso) – l’audizione della ragazza che ha trascorso insieme alla 22enne la serata in discoteca, di persone che potrebbero aver notate le condizioni della giovane e dell’amico di Leonardo che sarebbe stato indicato, in modo sommario, in denuncia e che non risulta indagato.
Sono in corso intanto numerose indagini, come i riscontri sulle telecamere – quelle ancora in grado di fornire elementi utili alle indagini (la denuncia è stata presentata circa 40 giorni dopo il presunto abuso) – l’audizione della ragazza che ha trascorso insieme alla 22enne la serata in discoteca, di persone che potrebbero aver notate le condizioni della giovane e dell’amico di Leonardo che sarebbe stato indicato, in modo sommario, in denuncia e che non risulta indagato.
Il telefono del conoscente, così come quello della vittima, sono nelle mani degli investigatori alla caccia di qualche elemento utile per ricostruire quanto accaduto quella notte. “Abbiamo depositato denuncia perché per noi, sulla base delle dichiarazioni della mia assistita e dei riscontri che abbiamo raccolto con massive indagini difensive – dice l’avvocato della vittima Stefano Benvenuto – il rapporto non è stato consenziente”. A indagare ora è la Squadra Mobile coordinata dalle pm Rosaria Stagnaro e Letizia Mannella.