Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha deciso di impugnare la legge della Regione Calabria n. 24 del 19 novembre 2020, recante “Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private”.
Secondo il governo gli articoli 1 e 4 del provvedimento regionale, riguardanti l’obbligo di assunzione del farmacista nelle strutture sanitarie pubbliche, nonché l’articolo 3, comma 2, riguardante i compiti del farmacista, “invadono la competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile e si pongono in contrasto sia con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di coordinamento della finanza pubblica e in materia di professioni, sia con il principio di eguaglianza, in violazione dell’articolo 3 e dell’articolo 117, secondo comma, lettera l), e terzo comma, della Costituzione”.