Il grido di dolore delle imprese calabresi: “Siamo in una tempesta”

"I provvedimenti sinora attuati sono stati deludenti. Aspettiamo azioni incisive per bloccare l'aumento del costo dell'energia e delle materie prime"
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Dal grido di dolore delle imprese, alla sfida del PNRR e alla volontà della Calabria di essere il motore dell’Europa È nei momenti di difficoltà che la Calabria ha sempre dimostrato il suo valore, con caparbietà e resistenza. Elementi che sono emersi con forza nel corso dell’evento dal titolo, “L’Economia della Calabria fra crisi e sviluppo”, organizzato da Unindustria e Ance Calabria e promosso dalla senatrice Silvia Vono, alla presenza del vice ministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin. Tanti gli argomenti trattati durante l’incontro moderato dal direttore di Unindustria Calabria, Dario Lamanna: dalla sfida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alle conseguenze che il conflitto bellico sta apportando al comparto produttivo. “Un appuntamento importante – ha affermato la senatrice Vono – per accogliere le istanze delle aziende calabresi e dare voce al tessuto imprenditoriale. Ringrazio Unindustria e Ance Calabria per aver accolto questa iniziativa. Dopo anni di politiche restrittive, soprattutto nel settore dell’edilizia, si è cominciato a registrare una lieve crescita, grazie ai decreti sui quali abbiamo lavorato a livello nazionale. Il PNRR può essere strategico per il territorio, ma dobbiamo mettere a sistema questa possibilità per evitare, ad esempio, le lentezze della burocrazia. Stiamo operando in Parlamento per un intervento urgente sul miglioramento della normativa degli appalti pubblici. Mi auguro per la Calabria che questa possa essere veramente la svolta”.

“Siamo nel pieno di una tempesta”

“Siamo nel pieno di una tempesta”

“Siamo nel pieno di una tempesta – ha sottolineato il Vice Presidente nazionale di Confindustria, Natale Mazzuca – come Confindustria ci aspettiamo delle azioni incisive per bloccare l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. In un clima di guerra abbiamo bisogno di azioni straordinarie. Oggi le imprese meridionali stanno dimostrando resilienza. La Calabria, in questa fase, potrebbe essere un motore di rilancio per il Paese, in diversi settori come quello agroalimentare e turistico. Questa regione può dare una risposta importante ma c’è bisogno di una visione strategica”. “Ringrazio – ha dichiarato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara – il Vice Ministro per questo attestato di vicinanza e la senatrice Vono, sempre sensibile alle nostre sollecitazioni. È importante attivare misure non convenzionali in questo momento particolare. I provvedimenti sinora attuati sono stati insufficienti e deludenti. Abbiamo bisogno di maggiore incisività perché dal mondo delle imprese si eleva un grido di dolore”.

Imprese edili in difficoltà, nonostante il superbonus 110%

Per il presidente regionale dell’Ance, Giovan Battista Percacciante, “il settore che rappresento, quello delle costruzioni, nel 2021, sembrava trainante per la Calabria, grazie alla misura del superbonus 110%. Oggi stiamo subendo forti ritardi, a causa delle difficoltà di approvvigionamento e dell’elevato costo delle materie prime. Il ferro, ad esempio nel primo bimestre 2022 è aumentato del 40%. Tutto ciò rischia di far fallire l’efficacia del PNRR. L’intervento del vice ministro è un bel segnale per la Calabria, ma oltre le parole abbiamo bisogno dei fatti”. Non sono mancate le pronte risposte del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin: “Vi è il forte rischio di assistere ad un blocco del sistema produttivo italiano. Un quadro difficile e non abbiamo contezza di quanto durerà e di come sarà il dopo. È chiaro che debbano esserci delle risposte immediate. Lo sforzo che occorre fare è trovare il punto di equilibrio e mediazione. La partita la vinciamo se utilizziamo i fondi del PNRR in modo efficiente ed efficace. È necessario che realtà come Confindustria e Ance, che rappresentano interessi diffusi, trasmettino segnali chiari che possano far capire al Governo come meglio agire e, se si sta sbagliando, si possa correggere il tiro. Cosa si può fare per la Calabria e in generale per il Paese? Imparare dagli errori del passato, creando un’Italia un po’ meno divisa, per garantire un futuro più luminoso alle nuove generazioni”. 

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