di Danilo Colacino – Se la Calabria può addirittura costituire una sorta di piccolo laboratorio politico per l’Italia, Vibo Valentina può altrettanto rappresentare una specie di prova generale per la sua regione. Parliamo, come ovvio, dell’ambito amministrativo o, in via indiretta, legato al Governo nazionale. E il motivo è presto detto. Il capoluogo di provincia tirrenico ha infatti eletto con quasi il 60% dei voti validi (poco meno del 66 hanno invece totalizzato le liste a supporto) la prima donna sindaco della storia locale, Maria Limardo, dato che si commenta da solo per la marcata entità.
L’avvocato, ora primo cittadino, era sostenuta dalla totalità delle forze componenti il vecchio centrodestra con un’unità d’intenti messa in risalto dalla vicinanza dei big calabresi degli stessi partiti della larga compagine. Basti pensare a uno dei ‘ritratti di famiglia’ della trionfante Limardo, realizzato appena conosciuto l’esito dell’interessante consultazione, in compagnia di un parlamentare di spicco del territorio vibonese: Giuseppe Mangialavori di Forza Italia. Il medesimo giovane senatore che ha smentito in maniera categorica, circa un mese fa, una nostra indiscrezione, precisando a calabria7.it e – ‘urbi et orbi’ – come l’unica candidatura in campo di Fi e della coalizione un tempo guidata dal Cav fosse quella di Mario Occhiuto.
L’avvocato, ora primo cittadino, era sostenuta dalla totalità delle forze componenti il vecchio centrodestra con un’unità d’intenti messa in risalto dalla vicinanza dei big calabresi degli stessi partiti della larga compagine. Basti pensare a uno dei ‘ritratti di famiglia’ della trionfante Limardo, realizzato appena conosciuto l’esito dell’interessante consultazione, in compagnia di un parlamentare di spicco del territorio vibonese: Giuseppe Mangialavori di Forza Italia. Il medesimo giovane senatore che ha smentito in maniera categorica, circa un mese fa, una nostra indiscrezione, precisando a calabria7.it e – ‘urbi et orbi’ – come l’unica candidatura in campo di Fi e della coalizione un tempo guidata dal Cav fosse quella di Mario Occhiuto.
Ed è proprio questo l’intendimento dei forzisti calabresi: condurre l’attuale capo dell’amministrazione comunale di Cosenza a una vittoria in carrozza, se inseguita insieme a Lega, Fratelli d’Italia e arcipelago centrista. Sarà così? Difficile dirlo, dal momento che all’apatia a riguardo dei salviniani fa da contraltare il pallino dei meloniani di proporre un ‘nome proprio’.
Un’altra donna, guarda caso, peraltro sponsor della neosindaco. Il riferimento è, of course, al deputato Wanda Ferro. Malgrado ciò, tuttavia, l’ipotesi di ‘gruppo compatto’ sarebbe assai più agevole con Mangialavori al timone, malgrado il nuovo ‘golden boy’ azzurro non pare ascoltare le sirene che lo vorrebbero al vertice della Cittadella.