Mentre c’è preoccupazione per i “migranti del Covid”, il Coronavirus viaggia comodo fra i sedili di un aereo sopra le nostre teste. Proprio così.
Il volo partito sabato 11 luglio mattina dall’aeroporto di Londra Stansted alle ore 7.42 (italiane), e arrivato a Lamezia Terme alle 10.15 aveva a bordo una persona risultata positiva al primo tampone Covid.
Il volo partito sabato 11 luglio mattina dall’aeroporto di Londra Stansted alle ore 7.42 (italiane), e arrivato a Lamezia Terme alle 10.15 aveva a bordo una persona risultata positiva al primo tampone Covid.
Controlli a campione
Per questo motivo, l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che ha effettuato i controlli a campione all’aeroporto lametino, ha richiamato molti dei passeggeri che con quel volo sono arrivati in Calabria.
Nelle stesse ore in cui ad Amantea si protestava per l’arrivo dei migranti bengalesi affetti da Coronavirus, un’altra persona a rischio Covid stava volando sopra le teste dei manifestanti.
Alla ricerca dei passeggeri del “volo Covid”
Dall’Asp di Catanzaro non trapela niente. Qualche piccola informazione arriva invece dai corridoi dello scalo lametino. La persona sottoposta a tampone, di cui non si conosce la provenienza e la destinazione, è risultata positiva al primo test effettuato al suo arrivo.
Appena giunti i risultati dal laboratorio è stata contattata per sottoporsi ad un secondo tampone di cui si attende l’esito in queste ore. Allo stesso tempo sono state chiamate molte delle persone che hanno viaggiato su quel volo di 2 ore e 33 minuti per effettuare il primo di tampone. Chi non è stato contattato non è da considerarsi a rischio contagio qualora venisse confermato il caso.
Lamezia-Amantea 35 chilometri
Dall’aeroporto di Lamezia Terme al Comune di Amantea ci sono 35 chilometri. Nella cittadina catanzarese l’ipotetico caso Covid è arrivato via cielo in prima o, forse, seconda classe senza clamore. Nel centro del Tirreno il clamore è stato tanto per i 13 migranti arrivati via mare e portati in isolamento.
L’unica cosa certa che ci rimane è che il Covid è drammaticamente democratico nel modo di contagiare.
Francesco Cangemi
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