(D.C.) – “Nel segno di Andrea Camilleri. Dalla narrazione psicologica alla psicopatologia”.
È questo il titolo dell’ultimo libro di Giuseppe Fabiano.
Scrittore – catanzarese verace d’origine – per passione, e non per lavoro, nella vita è psicologo e psicoterapeuta, docente di Metodologia clinica, Psicologia Generale e Clinica, e autore di diversi articoli scientifici.
Ma soprattutto è direttore di un’Unità Operativa Complessa Centro Salute Mentale dell’Asl Roma 6, capitale in cui come ovvio risiede.
Pubblicista dall”89, ha collaborato con quotidiani e periodici di rilevanza nazionale salvo poi darsi alla narrativa.
Un grande amore, come premesso, che lo ha portato a realizzare saggi quali appunto quello sul compianto Camilleri.
Un’opera edita nel 2017 da Francoangeli nella collana ‘Serie di psicologia’, giunta alla seconda ristampa l’anno scorso, che sarà presentato dall’autore dopodomani alle 17 alla biblioteca Villa Urbani di Perugia.
Un incontro con i lettori presenti in cui rimarcare la forza del pensiero narrativo come componente davvero essenziale dell’esistenza e dell’evoluzione antropica, enfatizzandone il rilievo anche nella professione psicologica.
Questo professionista calabro, con il pallino per la letteratura, incentrando l’attenzione sugli scritti di Camilleri ha dunque la possibilità di rimarcare come il simpatico e arcinoto commissario Salvo Montalbano, il goffo e buffo agente Catarella e altre figure chiave, dell’ormai celeberrimo romanzo disegnino percorsi di vita in cui traumi, emozioni, espressioni psicopatologiche e capacità per così dire resilienziali, si attualizzano riempiendo lo spazio della teoria con la cruda realtà.