La riforma degli ammortizzatori sociali sarà pronta nelle prossime settimane. Lo ha annunciato stamani il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, conversando con la stampa a margine di un convegno promosso dalla Cisl a Lamezia Terme. “Abbiamo lavorato – ha spiegato riferendosi all’accordo sul blocco dei licenziamenti – per un accordo che consenta di utilizzare prima tutti gli ammortizzatori sociali che con l’ultimo decreto sono stati ulteriormente implementati e resi gratuti per le imprese. Bisogna proseguire in questo senso – ha concluso – sostenendo le imprese che scappano da una condizione di difficoltà e lavorando anche sulla riforma degli ammortizzatori sociali che sarà pronta nelle prossime settimane”.
Avanti con il reddito di cittadinanza
Avanti con il reddito di cittadinanza
Il ministro del Lavoro ha affrontato anche il tema del reddito di cittadinanza e dei casi di irregolarità emersi nella sua assegnazione. “Le distorsioni vanno riviste e tutti gli strumenti per rafforzare le verifiche potenziati. Non darei un giudizio sullo strumento sulla base delle patologie, perché altrimenti dovremmo eliminare le pensioni, dovremmo eliminare gli istituti che garantiscono altri tipi di benefici, dai contributi pubblici alle imprese ai fondi europei, e nessuno discute di eliminare i fondi europei perché ci sono state delle distorsioni nel loro utilizzo. “Sicuramente – ha spiegato il ministro – dobbiamo avere tutti gli strumenti più efficaci e potenti per contrastare gli abusi e dobbiamo anche riflettere su cosa non ha funzionato nel rapporto con le politiche attive e nel sostegno alle famiglie che sono più bisognose. Questo – ha aggiunto – mi pare il ragionamento che dobbiamo provare a fare”.
Sbarra e l’emergenza lavoro: “Accordo importante”
Il convegno di Lamezia ha segnato anche il ritorno in Calabria di Luigi Sbarra nel ruolo di segretario generale della Cisl. “Abbiamo fatto un accordo importante, frutto della nostra mobilitazione di queste settimane, di questi ultimi giorni. Il governo – ha dichiarato il sindacalista calabrese parlando subito di lavoro e blocco dei licenziamenti – si è impegnato a modificare il decreto sostegni bis, quindi c’è un’uscita selettiva dal blocco dei licenziamenti, viene rifinanziata la cassa integrazione per 13 settimane per tutte le aziende che hanno aperto crisi al ministero dello Sviluppo Economico, nelle prefetture e nelle regioni. Poi – ha aggiunto Sbarra – abbiamo conquistato un avviso comune con le associazioni datoriali patrocinato dal Governo”. Le aziende, ha spiegato, “si impegnano, prima di adottare misure di licenziamento o di annunciare esuberi, a concordare con il sindacato l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali proprio per frenare eventuali perdite di occupazione: cassa integrazione, contratti di solidarietà, riduzione dell’orario di lavoro. E’ un primo segnale importante, positivo, ma – ha proseguito il numero uno della Cisl – serve agire sul versante della riforma degli ammortizzatori sociali, bisogna avviare le politiche attive per il lavoro, finanziare un grande piano nazionale sulla formazione e la crescita delle competenze. E poi – ha concluso – la madre di tutte le battaglie: bisogna avviare gli investimenti, pubblici e privati”.
Il Sud e le risorse europee: “Serve patto sociale”
Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, pensa a un patto sociale per il Sud e spiega: “L’Europa ci mette a disposizione una quantità impressionante di risorse che dobbiamo sapere utilizzare e impegnare per governare la transizione tecnologica, energetica, ambientale, industriale. Dobbiamo agire sul versante dell’attivazione di risorse soprattutto al Sud sul tema delle infrastrutture, di come ridisegniamo un nuovo modello di politica industriale, di come sblocchiamo le assunzioni nella pubblica amministrazione, nella sanità, nella scuola e di come finanziamo una legge per la non autosufficienza. Il Mezzogiono – ha sottolineato – è centrale nella predisposizione del Pnrr. Tutto manca tranne che le risorse, quindi bisogna avere una grande capacità di progettazione, di attuazione, di realizzazione degli investimenti per far ripartire crescita, sviluppo, lavoro, frenando questa emorragia di giovani che ogni anno vede allontanare da queste aree centinaia di migliaia di persone in cerca di fortuna altrove. E’ una prospettiva – ha concluso Sbarra – che non possiamo assolutamente accettare. Bisogna rilanciare un grande patto sociale che faccia leva sulla ripartenza del Mezzogiorno”.