“Il ministro trascura la scuola calabrese”: l’attacco della senatrice Granato

La Granato accusa il ministero delle troppe mancanze, a cominciare della mancata impugnazione delle chiusure in zona gialla e arancione

“Sono ancora tante, anzi, troppe le mancanze del Ministero dell’istruzione nei confronti della scuola calabrese. A cominciare dalla mancata impugnazione delle ordinanze di chiusura del facente funzioni Spirlì e di altri amministratori locali delle scuole di ogni ordine e grado anche in zona gialla o arancione”. E’ quanto afferma la senatrice de “L’Alternativa c’è-Misto”, Bianca Laura Granato che in merito è intervenuta mercoledì nel dibattito in Senato. “Mi rendo conto che gli uffici periferici del Ministero versano in una condizione che possiamo definire esplosiva – continua la senatrice Granato –  Dopo il caso dell’arresto del dirigente dell’ufficio territoriale di Catanzaro, Piscitelli, la sospensione della direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Calvosa, viene ripescato un dirigente plurisanzionato proveniente dall’Ambito provinciale di Cosenza, per collocarlo nell’ufficio scolastico di Catanzaro: il dottor Luciano Greco, mentre l’AT di Cosenza rimane ancora una volta sprovvisto di dirigente. Questa situazione è indicativa del trattamento riservato alla Calabria dal Ministero. Siamo considerati meno di zero”.

“Interrogazioni senza risposta”

“Interrogazioni senza risposta”

La senatrice di “L’Alternativa c’è-Misto” rileva che tutte queste questioni sono state oggetto di interrogazioni parlamentari rimaste senza risposta. “Da oltre un anno un’altra mia interrogazione rimasta rigorosamente senza risposta denuncia l’operato della dirigente scolastica di un istituto professionale di Lamezia Terme la quale dal 2018 ad oggi avrebbe compiuto diversi atti illeciti – scrive ancora Granato -. Ha certamente cambiato il docente di diritto a ben otto classi nel mese di maggio 2018; avrebbe dirottato l’iscrizione al 3 anno degli studenti dall’indirizzo commerciale a quello alberghiero senza previa acquisizione del loro consenso, avrebbe lasciato che il proprio collaboratore operasse con diverse  sovrapposizioni di più classi nelle stesse ore, abbinandole illecitamente, per un complessivo settimanale inferiore alle 18 dovute. Tutto ciò è stato segnalato invano: gli uffici del Ministero rimangono totalmente inerti. Ci troviamo davanti ad un muro di gomma”.

“Dov’è il diritto alla studio?”

“A cosa servono i dirigenti e funzionari del Ministero se non intervengono rispetto ad una gestione che è diventata un colabrodo? Non solo il  personale ispettivo è ‘non pervenuto’, ma si attendono invano i concorsi da tre anni ormai. A un contesto così totalmente deregolamentato fanno da contraltare le parole poco rassicuranti del ministro Bianchi il quale, mentre ci parla del sesso degli angeli in audizione, mentre progetta futuribili aperture estive, tollera in modo totalmente passivo sia azioni di chiusura come quella del sindaco di Soverato Alecci. Per non parlare azioni come quella dei presidenti di Regioni come Calabria, Puglia e Campania che, dopo aver chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado a loro piacimento, ingerendosi nella materia di competenza esclusiva statale, senza che il ministro impugnasse, hanno introdotto la scuola à la carte, hanno lasciato libere le famiglie di scegliere se mandare o meno i propri figli a scuola, rendendo totalmente inefficaci le lezioni sia in presenza che a distanza. In questo modo – conclude Granato – di fatto gli studenti del loro diritto all’istruzione e gettando nel caos più totale le istituzioni scolastiche e i docenti che oggi non sanno nemmeno a quali regole far riferimento per poter concludere l’anno scolastico, con tutti gli adempimenti connessi. Se questo è il prodotto del ‘governo dei migliori’ non ci resta che espatriare”.

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