Il nuovo cerotto hi-tech che controlla la dimensione dei tumori

Lo stesso permetterà di testare anche l’efficacia dei farmaci in tempo reale
cerotto tumori

Grazie al suo impiego, si potrà monitorare la dimensione dei tumori presenti sottopelle: applicato nelle sperimentazioni sui topi, permetterà di testare l’efficacia dei farmaci antitumorali in tempo reale, molto più velocemente rispetto a quanto avviene ora e in maniera molto più affidabile, consentendo quindi a quelli più promettenti di arrivare prima ai pazienti umani. Si tratta del cerotto hi-tech, nuovo dispositivo sviluppato da ricercatori guidati dall’Università statunitense di Stanford, che hanno pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Science Advances, è del tutto non invasivo, alimentato a batteria e può trasmettere i risultati direttamente ad una app per smartphone.

Il cerotto hi-tech – riporta l’ANSA – è composto da un materiale flessibile ed elastico molto simile alla pelle che include anche dei circuiti fatti d’oro ed è connesso ad una piccola componente elettronica. Il sensore misura la tensione della pelle, cioè quanto questa si allunga o si accorcia, e trasmette i dati ad uno smartphone in tempo reale. In questo modo, le potenziali terapie legate alla regressione delle dimensioni del tumore possono essere escluse rapidamente se inefficaci, oppure essere testate in ulteriori studi.

Il cerotto hi-tech – riporta l’ANSA – è composto da un materiale flessibile ed elastico molto simile alla pelle che include anche dei circuiti fatti d’oro ed è connesso ad una piccola componente elettronica. Il sensore misura la tensione della pelle, cioè quanto questa si allunga o si accorcia, e trasmette i dati ad uno smartphone in tempo reale. In questo modo, le potenziali terapie legate alla regressione delle dimensioni del tumore possono essere escluse rapidamente se inefficaci, oppure essere testate in ulteriori studi.

Secondo i ricercatori, guidati da Alex Abramson, il nuovo dispositivo offre tre vantaggi significativi: la possibilità di effettuare un monitoraggio costante, visto che rimane sempre in contatto con la pelle del topo, la capacità di avvolgere il tumore senza comprimerlo, e quindi misurare cambiamenti di forma difficili da distinguere con altri metodi, e infine il fatto di essere autonomo e non invasivo, lasciando l’animale libero di muoversi. “Fast potrebbe accelerare, automatizzare e anche ridurre significativamente il costo del processo di screening delle terapie contro il cancro”, afferma Abramson.

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